Tasse: in Italia 120 miliardi di evasione
Tasse: in Italia 120 miliardi di evasione

“Se l’Italia era sull’orlo del baratro dipende anche dai 120 miliardi di euro di evasione annuale. L’attività è stata rafforzata recentemente ma per tanti anni non è stata messa al centro dell’attenzione”.

Il dato è attendibile ed è stato fornito da il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, intervenendo a Telefisco,  iniziativa di approfondimento del Sole 24 Ore. "Noi abbiamo un sistema tributario nato 40 anni fa. Molti articoli di legge sono stati approvati nel tempo per necessità di gettito o per ragioni di lobby. Pensiamo al lavoro svolto dal tavolo sull’erosione fiscale guidato da Vieri Ceriani: ci sono 740 agevolazioni nate dopo la riforma degli anni 70. Semplificazione e lotta all’evasione vanno a braccetto. Noi su questo spingiamo molto. Non so se ci saranno semplificazioni fiscali nel decreto che sta per essere varato dal Governo e che potrebbero essere oggetto di un altro provvedimento. L’altro veicolo è la delega fiscale. Dovremmo fare due passi: semplificazioni che hanno una loro autonomia e una revisione del sistema" Poi Attilio Befera ha fatto il punto sul contrasto al sommerso: le entrate da lotta all’evasione sono significativamente più alte degli anni scorsi. Continuano sul trend di crescita di recupero degli importi evasi. Il tax gap comincia a dare segnali di riduzione e forse sta cambiando finalmente l’opinione pubblica sull’evasione. "Il consenso che abbiamo avuto su operazioni che tutto sommato facciamo tranquillamente sia noi che la Guardia di finanza è significativo".
"Proprio perché negli ultimi tempi sono stati conseguiti risultati importanti nella lotta all’evasione fiscale c’è l’esigenza di passare ad una seconda fase, nella quale l’aumento del gettito sia utilizzato per alleviare il peso del fisco sui contribuenti onesti", ha commentato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli. "Se i benefici di quanto ricavato dall’azione di recupero tributaria saranno effettivamente destinati a beneficio di chi ha sempre assolto ai propri doveri fiscali – ha sottolineato Petriccioli – lo Stato troverà nei cittadini i migliori alleati nella lotta all’evasione fiscale. Il sindacato lo ha sempre detto ed è per questo che proprio in un momento in cui è necessario ed urgente far emergere capacità economiche oggi occultate per sostenere la crescita ed il rilancio del Paese, è quanto mai indispensabile che lo Stato valorizzi i comportamenti dei contribuenti onesti, a cominciare dai lavoratori dipendenti e dai pensionati che hanno sempre fatto fino in fondo la loro parte. E’ possibile fare questo fin da subito considerando che solo nel 2011 le fiamme gialle hanno scovato 7.500 evasori per un totale di redditi occultati al fisco pari a 21 miliardi di euro". "E’ tempo di dimostrare con i fatti – ha concluso Petriccioli – che l’onestà paga mentre chi evade ha i giorni contati, senza più tollerare scandalo in un Paese in cui gli orologiai ed i gioiellieri, i pellicciai ed i venditori di barche, dichiarano meno di un operaio".

Il fisco punta sulla semplificazione: "Mi piacerebbe arrivare ad una dichiarazione dei redditi per le persone fisiche di due paginette e non di 140 pagine, come è oggi", ha dichiarato il direttore dell’Agenzia delle Entrate. Ha sottolineato che questo sarà possibile con "il disboscamento delle detrazioni". Come dire: semplificazione e lotta all’evasione vanno a braccetto, e su questo il fisco spingerà molto.
Attilio Befera è convinto che il risultato della lotta all’evasione dovrebbe andare, almeno in parte, alla riduzione delle aliquote. La lotta all’evasione potrebbe quindi essere destinata alle categorie più deboli, per recuperare un rapporto positivo tra fisco e contribuenti.
Il direttore dell’agenzia delle Entrate, infine, sottolinea l’importanza del rapporto con i commercialisti: "Spero che molti adempimenti potranno essere eliminati quando l’evasione sarà ridotta. La collaborazione con i commercialisti la considero fondamentale a livello centrale e periferico".

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