Dopo le osservazioni del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e le critiche di Onu e Consiglio d’Europa, il pacchetto sicurezza entra nel mirino della Commissione Ue (Bruxelles, Alberto D’Argenio, La Repubblica, 20.07.2009).
La Commissione europea è l’unico organismo internazionale in grado di imporre modifiche qualora la norma violasse le regole comunitarie. Le critiche di Bruxelles saranno contenute in una lettera al governo italiano che dovrebbe partire con ogni probabilità già questa settimana. La missiva fa il bis con quella già spedita mercoledì scorso con i dubbi Ue sui respingimenti nel canale di Sicilia firmata da Jonathan Faull, direttore generale del commissario alla Giustizia Jacques Barrot. Un questionario per capire se lo stop dei barconi sia in linea con le regole comunitarie sul diritto d’asilo. In poche parole, la partita si gioca intorno ad una domanda: «Come fa il governo italiano a garantire di non aver violato gli obblighi sul diritto d’asilo? Come avete fatto a valutare che a bordo non ci fossero persone idonee a essere protette nel nostro Paese, come richiedono le regole europee?». Ma la vera offensiva Ue deve ancora arrivare e toccherà appunto la legge sulla sicurezza, setacciata punto per punto dai tecnici di Bruxelles. Non è ancora stato deciso se la richiesta di chiarimenti sulle nuove norme italiane sarà firmata direttamente dal commissario Barrot o ancora una volta dal suo direttore generale. Sono invece già stati individuati i rilievi e le domande da rivolgere a Berlusconi. Secondo quanto riferiscono fonti Ue, tra i dubbi di Bruxelles c’è anche il reato di immigrazione clandestina: l’Italia è in grado di garantire che la nuova fattispecie toccherà solo gli extracomunitari? La seconda norma che non convince la Ue riguarda l’iscrizione all’anagrafe dei figli dei clandestini, che secondo i contestatori della legge sarà impossibile e secondo il governo è invece consentita. In terzo luogo i sospetti di Bruxelles sono rivolti all’aggravio dei costi per il permesso di soggiorno. Infine i riflettori della Ue si accenderanno sulle nuove regole per il trasferimento del denaro da parte degli immigrati, i cosiddetti money transfer. La legge prevede che i dati sui versamenti verso il paese d’origine vengano raccolti e immagazzinati dalle autorità, con il timore da parte di Bruxelles di una violazione delle regole sulla tutela dei dati personali. Ma non finisce qui, perché la Commissione è intenzionata a non fare sconti e si prepara a esaminare a fondo i decreti d’attuazione delle varie disposizioni previste dal dl sicurezza. E se l’Italia non convincerà la Ue, il commissario Barrot potrebbe ingiungere delle modifiche. Intanto ieri il sottosegretario alla Famiglia, Carlo Giovanardi, che aveva già chiesto con successo la “sanatoria” per le badanti, ha chiesto l’abolizione del reddito minimo per la regolarizzazione delle collaboratrici domestiche: «La proposta del limite di 20 mila euro di reddito per il single e di 25 mila per i nuclei familiari, senza il quale il datore di lavoro non può mettere in regola una colf, crea più problemi di quanti ne risolva. Impone per legge un principio di classe e non tiene conto dei risparmi che spesso generano reddito non imponibile o degli aiuti di familiari che non fanno parte del nucleo».