Presentato il Rapporto regionale INAIL 2009. In generale diminuisce del 7,14% il numero assoluto degli incidenti, mentre passano da 28 a 40 i casi con esito fatale. Segue …
Anche in Sardegna si è confermato il trend in riduzione del numero assoluto degli infortuni, che sono passati da 17.966 del 2008 a 16.682 (- 7,14%) del 2009. Se si considerano i soli infortuni in ambiente di lavoro, con esclusione degli infortuni "in itinere" (quelli relativi al tragitto casa/lavoro/casa), la riduzione è ancora maggiore: sono passati da 14.527 del 2008 a 13.242 del 2009, con una riduzione dell’ 8,85%. Questi alcuni dei principali dati presentati nel Rapporto regionale INAIL 2009, a Cagliari.
Nel valutare in generale l’andamento infortunistico occorre, però, porre in relazione i dati degli infortuni con la situazione dell’occupazione e dell’attività economica. Nel 2009 si avuta una riduzione non solo nella platea complessiva dei lavoratori, ma anche una maggiore riduzione dei lavoratori occupati in attività maggiormente a rischio d’infortunio. Verosimilmente, quindi, almeno un terzo della riduzione può essere addebitata alla situazione socio economica. Il trend della riduzione è, comunque, innegabile e dal 2005 ha visto una riduzione pari all’ 11,8%. Mentre gli infortuni in ambiente di lavoro sono diminuiti dell’ 8,9% sono aumentati gli infortuni causati dalla circolazione stradale, accaduti cioè a lavoratori che operano sulla strada (nell’autotrasporto merci e persone,manutenzione stradale, recapiti, commessi viaggiatori, ecc.,) da 1.264 del 2008 a 1.268 del 2009 (+ 0,3%) e quelli avvenuti in itinere, nel tragitto casa-lavoro da 1.974 del 2008 a 2.001 del 2009 (+ 1,3%).
Casi mortali. In Sardegna gli infortuni mortali sono passati da 28 del 2008 a 40 del 2009. In quest’ambito si segnala come i casi avvenuti in strada siano costanti per quelli in itinere (nove sia nel 2008 che nel 2009), mentre siano aumentati quelli causati dall’attività sulla strada (da nove del 2008 a 24 del 2009). Si è rilevato che gli infortuni mortali accaduti in ambiente di lavoro sono ulteriormente diminuiti, passando dai 10 del 2008 ai 7 del 2009. Nel complesso, il 24% di tutti gli infortuni e più dell’80% degli infortuni mortali avvengono a causa della circolazione stradale: una situazione che chiama pesantemente in causa la situazione delle infrastrutture dell’isola, priva di trasporti per i lavoratori e con una rete stradale che pone a rischio gli utenti che, per lavoro, sono costretti ad utilizzarle.
Rischiosità. In agricoltura benché sono occupati solo il 5,8% dei lavoratori vi accadono il 15% di tutti gli infortuni (a fronte del 7% di media in Italia), in aumento anche rispetto al 2008 e oltretutto, con elevato tasso di gravità. Si riduce ancora il tasso di incidenza degli infortuni avvenuti nell’industria manifatturiera (dall’11,2% al 10%, elemento rilevante, anche per inquadrare la caratterizzazione della struttura del tessuto economico dell’isola, posto che la media italiana è del 18,5%) e nelle costruzioni (da 12,9% a 11,9%), mentre nei servizi (che impegnano il 73,5% degli occupati) aumenta (dal 41,9% al 42,9%) in coerenza con l’aumento della percentuale di popolazione occupata.
Malattie professionali. Un ragionamento particolare merita il fenomeno delle malattie professionali. L’influenza dell’evoluzione del sistema di riconoscimento e dell’allargamento delle malattie tutelabili, l’accresciuta attenzione per cui l’INAIL ha svolto negli scorsi anni un’azione di sollecitazione all’emersione di quelle malattie "sconosciute" o cosiddette "perdute" perché non rilevate e la situazione di crisi (che fa maggiormente attivare la richiesta dei benefici previdenziali), ha favorito in modo notevole la decisa crescita del numero delle malattie denunciate. Le malattie denunciate sono infatti aumentate, nel complesso, del 32,2%, passando da 1.214 del 2008 a 1.792 del 2009.
Esaminando gli specifici settori, sono aumentate del 21,66 % nell’industria e servizi e ben del 141% in agricoltura, dove sono passate da 216 a 518. Se le patologie legate alla sordità da rumore continuano ad avere rilevanza, le patologie che ormai vengono maggiormente denunciate sono quelle derivanti dalle modalità di esecuzione dell’attività, con influenza sull’apparato osteoarticolare e muscolare: affezioni dei dischi intervertebrali (512 casi), sindrome del tunnel carpale (179 casi), artrosi (104 casi), tendiniti (140 casi), etc. Da rilevare che cominciano ad essere denunciate anche le patologie psichiche lavoro – correlate (21 casi), mentre ancora sottostimate rispetto alle attese paiono essere le patologie tumorali: 30 casi, di cui 9 da asbesto.
Rapporto in allegato.