«Siamo convinti che la cooperazione sociale abbia svolto e svolga, anche in Sardegna, un importante ruolo a supporto delle istituzioni pubbliche nella progettazione e realizzazione di servizi per la riabilitazione, l’autonomia e l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con disagio mentale». Con queste parole responsabile regionale e vice presidente nazionale di Legacoopsociali Andrea Pianu ha aperto i lavori del convegno “Benessere e salute mentale. Quali risposte ai bisogni che cambiano” promosso da Legacoop sociali Sardegna. Hanno partecipato, tra gli altri, il dottor Fabrizio Starace che ha portato un importante contributo alla discussione con le esperienze dell’Emilia Romagna, e il professor Luigi Minerba dell’Università di Cagliari.
«Nell’offrire una panoramica di alcune esperienze realizzate – ha aggiunto Pianu – vogliamo interrogarci su come le competenze e le professionalità della cooperazione sociale possano essere ancora una volta messe al servizio dell’interesse pubblico generale e valorizzate nella costruzione di risposte integrate, nuove e innovative, per il benessere delle persone e delle comunità».
Un incontro «per rilanciare un lavoro comune e di prospettiva tra referenti istituzionali, responsabili e operatori della rete dei servizi pubblici e del privato convenzionato, professionisti e realtà della cooperazione sociale e l’associazionismo delle famiglie».
Lo scenario di riferimento: «La salute mentale continua ad essere un aspetto fortemente critico nella vita delle persone. Il recente rapporto Ipsos segnala che il 28 % degli italiani ha sofferto di qualche forma di malessere mentale e l’ansia e la depressione sono i disturbi più comuni – ha proseguito Pianu -. Come numerose ricerche evidenziano, l’emergenza pandemica ha contribuito a far crescere situazioni di disagio e sofferenza tra le diverse fasce di popolazione, per età, genere e condizione sociale».
«L’iniziativa è stata un momento di approfondimento sui bisogni emergenti nella popolazione regionale, di confronto sulle risposte offerte dalla rete dei servizi territoriali, così come organizzata e programmata dalla Regione Autonoma della Sardegna e da ARES – ha concluso-. Insieme ai diversi interlocutori abbiamo discusso e vogliamo riflettere sui risultati e sulle criticità oggi presenti nel sistema sanitario per la salute mentale, nazionale e regionale, cercando di individuare i cambiamenti in atto, le risposte che andrebbero sviluppate o potenziate, anche con il contributo della cooperazione sociale».
Cagliari, 4 giugno 2023