Stravolto il regime fiscale delle cooperative. Scendono di 2 miliardi i tagli agli enti locali. Cancellato il contributo di solidarietà sui redditi alti. No agli interventi sull’Iva. Pensioni: servizio militare e università non serviranno per l’anzianità.
I tagli agli enti locali scendono di due miliardi, non c’è l’aumento dell’Iva ma il governo toccherà le pensioni. Scompare anche il contributo di solidarietà per i redditi alti, sostituito con una "supertassa" solo per i parlamentari. Salta l’abolizione delle Province, restano i piccoli Comuni, le società cooperative vengono colpite con la cancellazione dei vantaggi fiscali. Ieri si è tenuta ad Arcore una riunione-fiume sulla manovra che arriverà in Parlamento. La maggioranza ha rivisto alcuni punti: viene "alleggerito" il peso della manovra per alcune categorie (le più abbienti), sono introdotti nuovi tagli come la stangata sulle cooperative.
La forbice sugli enti locali cala di due miliardi di euro, ma per recuperare fondi si interviene sulle pensioni. Le risorse recuperate per ‘diminuire le sofferenze per gli enti locali’ sarebbero reperite da una rimodulazione dei vantaggi fiscali ed un intervento sulle pensioni all’interno della manovra.
Inoltre vengono ridotti i vantaggi fiscali per le cooperative, mentre non è previsto un intervento sull’Iva. E’ cancellato il contributo di solidarietà sui redditi più alti. Sulle pensioni, il calcolo per il raggiungimento degli anni di anzianità non terrà più conto degli anni di servizi militare e degli anni universitari.
Dopo la riunione di maggioranza, durata circa sette ore, l’esecutivo ha diffuso una nota per illustrare i nuovi provvedimenti. Il governo ha concluso il summit con "unanimi determinazioni", fa sapere il comunicato.
Salta la norma sull’abolizione delle Province . Il provvedimento viene rimandato a un ddl costituzionale "per il dimezzamento del numero dei parlamentari e soppressione delle Province quali enti statali e conferimento alle Regioni delle relative competenze". Si salvano i piccoli Comuni: per questi viene previsto "un nuovo testo che preveda l’obbligo dello svolgimento in forma di unione di tutte le funzioni fondamentali a partire dall’anno 2013 – spiega il comunicato -, nonché il mantenimento dei Consigli comunali con riduzione dei loro componenti senza indennità o gettone alcuno per i loro membri".
Non c’è più il contributo di solidarietà per i redditi più alti. Su questo capitolo, il governo sostituisce il contributo "con nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l’abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive nonché‚ riduzione delle misure di vantaggio fiscale alle società cooperative". Saranno quindi le cooperative a subire la stangata, non più i redditi elevati.
Quindi – come detto – il nuovo calcolo delle pensioni. Così il comunicato: "Mantenimento dell’attuale regime previdenziale già previsto per coloro che abbiano maturato quarant’anni di contributi, con esclusione dei periodi relativi al percorso di laurea e al servizio militare che rimangono comunque utili ai fini del calcolo della pensione".
Infine, sarebbe prevista una stretta sulla "società di comodo". Il governo, conclude il comunicato, si dice "aperto al confronto con l’opposizione nelle sedi parlamentari".