Ritardi nei pagamenti della P.A.: fare presto
Ritardi nei pagamenti della P.A.: fare presto

L’on. Francesco Boccia (PD) il 25 gennaio scorso ha presentato la seguente interrogazione sulle iniziative del Governo per garantire il superamento della situazione dei ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione.

Interrogazione presentata da:
Francesco Boccia
Cofirmatari:Maran, Lulli, Baretta, Fluvi, Misiani, De Micheli, Quartiani, Giachetti

Numero: 302040
Al Ministro dello sviluppo economico. – Per sapere – premesso che:

in Italia la questione del ritardo nei pagamenti, sia nelle transazioni commerciali tra privati che in quelle tra privati e pubblica amministrazione, ha assunto da tempo dimensioni preoccupanti, in particolare per quanto riguarda i ritardi accumulati da parte degli enti pubblici;
tale problematica assume particolare rilevanza in una fase di crisi economica come quella attuale, in una struttura del mercato in cui il livello di concorrenza è molto basso e in un tessuto produttivo in cui predominano le imprese di piccole e medie dimensioni, poco capitalizzate e, quindi, impossibilitate a fronteggiare i ritardi nei pagamenti delle loro prestazioni;
il decreto-legge in materia di liberalizzazioni sembrerebbe contenere misure finalizzate alla parziale estinzione dei debiti pregressi della pubblica amministrazione; tuttavia, l’esigenza di rilanciare la crescita e, contemporaneamente, gli stringenti vincoli di bilancio rendono prioritarie le riforme a costo zero, tra le quali la regolamentazione dei pagamenti nelle transazioni commerciali riveste un ruolo centrale;
l’atto Camera n. 4623-A, recante «Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – Legge comunitaria 2011», dopo le modifiche apportate dalle Commissioni, reca disposizioni dirette di attuazione dell’articolo 3 della direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento, riguardanti i pagamenti tra imprese, mentre delega il Governo ad adottare, entro il gennaio 2013, i decreti legislativi attuativi dell’articolo 4 della direttiva medesima, relativamente alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e pubbliche amministrazioni -:
quali siano le linee che il Governo intende seguire e in quali tempi al fine di garantire il superamento della situazione dei ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione.
 
 
Seduta del 25 gennaio 2012
Interrogazione a risposta immediata
Illustra Antonio MISIANI, risponde il Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti Corrado PASSERA. replica Paola DE MICHELI

Illustrazione
Signor Presidente, la questione del ritardo dei pagamenti nelle transazioni commerciale sta assumendo dimensioni abnormi e insostenibili. Il pubblico deve 90 miliardi di euro alle imprese e anche nelle transazioni tra privati siamo agli ultimi posti in Europa per la velocità dei pagamenti. Il problema si sta aggravando con la crisi economica e necessita di una risposta rapida. Esiste una nuova direttiva comunitaria che va recepita nella nostra legislazione entro il marzo del 2013. Credo che la crisi ci imponga un’accelerazione rispetto a quella scadenza. Il Parlamento si è più volte occupato della questione con il disegno di legge Beltrandi, il disegno di legge Mastromauro, la legge comunitaria 2011 che, all’articolo 14, ha recepito parte della direttiva e lo Statuto delle imprese che ha dato al Governo una delega su questo tema. Infine, il decreto-legge liberalizzazioni, da quanto leggiamo sulla stampa, affronta almeno in parte – ed è un primo importante segnale – la questione dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Noi chiediamo, con questa interrogazione al Governo, la tempistica del recepimento della direttiva nel suo complesso tra pubblico e privato e nelle transazioni tra privati.
Risposta
Signor Presidente, il tema è veramente importante, vi espongo un po’ la situazione e quello che intendiamo fare. Il recentissimo decreto-legge in materia di liberalizzazioni contiene, all’articolo 35, una serie di misure volte ad accelerare il pagamento dei crediti commerciali per forniture di beni e servizi alla pubblica amministrazione esistenti alla data di entrata in vigore di tale provvedimento. In particolare, vengono incrementate le dotazioni dei fondi speciali per pagare i residui passivi pendenti di parte corrente e conto capitale dello Stato, con euro 2 miliardi 700 milioni, e del Fondo per l’estinzione dei debiti pregressi delle amministrazioni centrali, per 1 miliardo. È prevista la possibilità di estinzione dei crediti maturati alla data del 31 dicembre 2011, anche mediante assegnazione di titoli di Stato entro il limite di 2 miliardi di euro. È prevista, inoltre la sospensione del regime di tesoreria unica fino a tutto il 2014 e la razionalizzazione della gestione delle risorse liquide ed esigibili degli atenei.
Per quanto concerne, poi, l’attuazione della direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento, già nell’articolo 10 dello Statuto delle imprese è presente una delega al Governo per il recepimento della suddetta direttiva da attuarsi come modifica al decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231 di recepimento della precedente direttiva in materia. Segnalo, inoltre, che l’atto Camera n. 4623, ossia la legge comunitaria 2011, così come è licenziato dalla XIV Commissione, attua la citata direttiva; in particolare, all’articolo 14, dà attuazione diretta alle norme della direttiva che riguardano i ritardi di pagamento tra imprese e delega il Governo ad adottare i decreti legislativi per dare attuazione alla direttiva relativamente ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e pubblica amministrazione. Lo stesso articolo prevede l’istituzione, presso il Ministero dello sviluppo economico, di un tavolo tecnico, al quale partecipano le associazioni maggiormente rappresentative delle imprese, al fine di promuovere l’adozione di codici di autoregolamentazione che prevedano termini di pagamento definiti e un adeguato procedimento per trattare tutti i pagamenti oggetto di controversia, nonché qualunque iniziativa ritenga di assumere finalizzata a sviluppare una cultura del pagamento rapido, cioè in tempo. Al riguardo, potrebbe nutrirsi una qualche perplessità per la prevista attuazione in tempi separati per le imprese e per la pubblica amministrazione. In ogni caso è intenzione del Governo sostenere con efficacia una rapida attuazione della direttiva europea sui pagamenti, quindi possibilmente anche in anticipo, operando in sinergia con il Parlamento, anche presentando opportuni emendamenti ove necessario al fine di individuare i più opportuni criteri di delega e dar loro una tempestiva attuazione, nell’ambito del rafforzamento di una cultura di correttezza e buona fede tra amministrazioni e imprese. Tutto ciò senza mettere in discussione gli obiettivi di finanza pubblica che il nostro Paese ha preso a livello europeo.

Replica
Signor Presidente, signor Ministro, apprezziamo la disponibilità, la consapevolezza e anche la determinazione, molto evidente nei toni, con cui lei si approccia in quest’Aula e anche si è approcciato in altre sedi alla vicenda relativa alla direttiva comunitaria sui pagamenti e, in particolar modo, alla questione veramente drammatica dei pagamenti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Apprezziamo anche la conferma da parte sua che nella stesura definitiva del decreto-legge sulle liberalizzazioni sono previsti i 5 miliardi, all’articolo 35. Conosciamo la vicenda dell’ulteriore delega che nell’articolo 14 del disegno di legge comunitaria, che probabilmente arriverà in questa Aula tra qualche giorno, ulteriore delega che viene al Governo, così come l’articolo 10 dello statuto delle imprese.
Segnaliamo però e lo facciamo compartecipando sempre più concretamente, anche con ulteriori proposte che porteremo alla sua attenzione, che in questo caso il fattore tempo non è una variabile indipendente. E ci sono alcune ragioni determinanti. Non mi soffermo sulla drammaticità della situazione di alcune imprese che corrono il rischio di chiudere e di dover licenziare i loro dipendenti. Lei sa che la desertificazione industriale poi dopo non si compensa con qualche anno di tranquillità sul piano della crescita. Le tre questioni fondamentali sono che senza il pagamento della pubblica amministrazione alle imprese, le mettiamo in una crisi di liquidità permanente, che oltre a mettere in crisi la gestione ordinaria impedisce investimenti.
Noi tutti sappiamo quanto questo Paese abbia bisogno di investire. In secondo luogo il pagamento porterebbe anche una forte riduzione del debito bancario: non dimentichiamo che questi 90 miliardi sono tutti anticipati presso le banche, con un costo molto elevato per le imprese, per le banche stesse e con, di fatto, un effetto peggiorativo di credit crunch sulle imprese stesse.
Concludo, signor Presidente, non è secondaria nemmeno la questione legata alla finanza pubblica. Sappiamo bene che oggi questi 90 miliardi non esistono in contabilità. Non esistono. Vengono definiti debiti commerciali. Il rischio è che vengano messi di imperio dall’Unione europea dentro al bilancio pubblico. Questo diventerebbe un vero problema per la nostra situazione finanziaria

Comunicato stampa 25-01-2012 – ore 16:30 Ritardo pagamenti PA: Pd, fare presto, molte imprese a rischio

"Apprezziamo la disponibilità, la consapevolezza e la determinazione del governo sul tema del ritardo nei pagamenti alle imprese, particolarmente grave nel caso dei pagamenti della Pubblica Amministrazione. Prendiamo atto che sono in dirittura d’arrivo norme per riparare queste situazioni che comportano crisi di liquidità permanente – e il conseguente ristagno degli investimenti, fondamentali in questa fase di crisi economica – oltre che un’esposizione bancaria delle aziende. Le dimensioni del fenomeno sono abnormi: per questo noi chiediamo il recepimento urgente della Direttiva comunitaria sul tema e chiediamo di fare in fretta perché il fattore tempo in questo caso non è affatto una variabile indipendente".
Lo affermano Antonio Misiani e Paola De Micheli, dopo il question time alla Camera durante il quale il ministro Passera, rispondendo ad una interrogazione urgente del Pd, ha spiegato cosa prevede l’agenda del governo su questo problema.

www.deputatipd.it

 

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