Quasi 126mila iscritti ai Centri servizi per il lavoro e tasso di disoccupazione che continua ad aumentare; 455 posti di lavoro conquistati ma 3.648 persi per un saldo negativo, tra 2010 e 2011, di 3.229 rimasti senza impiego.
Sono alcuni dei numeri che hanno convinto la Provincia di Cagliari ad una dichiarazione dello stato di crisi del territorio con una seduta straordinaria e un ordine del giorno che impegna presidente e Giunta a rivolgersi ala Regione per trovare una soluzione.
La dichiarazione dello stato di crisi della Provincia di Cagliari è il punto all’ordine del giorno della seduta straordinaria del consiglio provinciale svoltasi lunedì 5 novembre nella sala consiliare di palazzo Regio.
Annunciata dall’assessore alle Politiche del lavoro, Lorena Cordeddu, a settembre, in occasione della conferenza stampa di presentazione del rapporto 2011 del mercato del lavoro della provincia di Cagliari, la dichiarazione dello stato di crisi, dopo diversi incontri preparatori con le parti sociali, è stata ufficializzata nel corso della riunione consiliare straordinaria.
“I dati – rileva Cordeddu – indicano la persistenza della profonda crisi economica nazionale e internazionale e alcuni indicatori segnalano un peggioramento, a cominciare dal numero degli iscritti nei Centri servizi lavoro della Provincia. Dal 2010 al 2011 la media annuale degli iscritti è cresciuta del 5,3%, pari a 6.044 unità. Nel 2011, rispetto all’anno precedente, il dato più drammatico è la perdita di 3.289 posti di lavoro nei settori tradizionalmente trainanti, edilizia, industria e commercio. Si parla spesso della crisi del Sulcis iglesiente e del Sassarese, ma purtroppo la situazione della nostra Provincia è altrettanto drammatica”.
“Abbiamo invitato tra gli altri – aggiunge il presidente del consiglio provinciale, Roberto Pili – tutti i sindaci del territorio, i sindacati, le associazioni di categoria, gli assessori regionali all’Industria e al Lavoro, la commissione regionale Lavoro e il presidente dell’Unione Province sarde. Serve un percorso condiviso e un impegno assiduo e stringente di tutte le forze in campo per individuare e avviare politiche in grado di arginare i numeri di una crisi economica e occupazionale ormai devastante”.