Dopo il parere favorevole espresso dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni, la Corte dei Conti ha dato il via libera, il 17 febbraio 2011, al primo Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking. Segue …
Violenza contro le donne è « qualsiasi azione di violenza fondata sull’appartenenza sessuale che comporta o potrebbe comportare per le donne che ne sono bersaglio danni o sofferenza di natura fisica, sessuale o psicologica, ivi compresa la minaccia di mettere in atto simili azioni, la costrizione, la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che in quella privata » (definizione adottata dal Consiglio d’Europa).
L’elaborazione di un Piano d’azione contro la violenza di genere si inserisce nell’ambito dell’azione del Governo e del Ministro per le Pari opportunità al fine di promuovere e tutelare i diritti fondamentali della persona e l’uguaglianza fra le persone.
La Conferenza internazionale contro la violenza sulle donne, tenutasi nel 2009 nell’ambito della Presidenza italiana del G8, ha ribadito l’importanza di educare tutte le società ai valori dell’uguaglianza senza distinzione di « sesso, di razza, di religione, di lingua, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali », come stabilito dall’articolo 3 della Carta Costituzionale.
Con la predisposizione del Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking il Governo intende attuare azioni concrete, anche tenuto conto dell’approvazione del decreto legge n. 11/2009, convertito dalla legge n. 38/2009, recante « Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale. nonché in tema di atti persecutori », che ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico il reato di « Atti persecutori » (art. 612-biscodice penale).
Il Piano nazionale, attraverso un percorso partecipato, intende coinvolgere tutti i soggetti interessati e prevedere specifiche azioni di intervento nei settori socio-culturale, sanitario, economico, legislativo e giudiziario, con queste finalità:
assicurare un livello di informazione diffuso ed efficace; e garantire una rete tra Centri antiviolenza, strutture pubbliche e private, territori per l’assistenza alle vittime;
assicurare lo sviluppo di tutte le professionalità che entrano in contatto con le tematiche della violenza di genere, per diffondere la cultura dei diritti della persona e del rispetto tra i generi;
prevedere una raccolta strutturata su dati e informazioni del fenomeno e seguirne l’evoluzione;
potenziare le forme di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli.
accrescere la protezione delle vittime attraverso un’efficace collaborazione con le Forze dell’Ordine.
Gli obiettivi che si vogliono raggiungere sono:
prevenire il fenomeno e sensibilizzare l’opinione pubblica;
potenziare i Centri antiviolenza ed i servizi di sostegno, protezione e reinserimento delle vittime;
formare gli operatori e le operatrici coinvolti;
monitorare efficacemente il fenomeno;
introdurre misure assistenziali per sostenere le vittime di violenza di genere.
Saranno periodicamente riproposte campagne di comunicazione fra cui:
violenza sulle donne: per aumentare la consapevolezza e per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema;
stalking: per divulgare il concetto di stalking ed informare sui profili tipici delle azioni di stalking.
Per assicurare un’informazione capillare sul reato di stalking, un ruolo centrale sarà svolto dal numero di pubblica utilità 1522 che è stato adeguato per garantire servizi di orientamento ed informazione anche alle vittime di stalking.
Attualmente l’Italia è segnata da una notevole disparità a livello regionale che il Piano d’Azione tende a superare, garantendo lo sviluppo su tutto il territorio di azioni e servizi che rispondano alle richieste di aiuto delle donne vittime di violenza e dei loro figli.
Per quanto concerne il monitoraggio del fenomeno, i report statistici dell’esperienza telefonica del 1522 hanno evidenziato quanto la violenza di genere sia un fenomeno sommerso e perciò di difficile quantificazione.
Si ritiene pertanto opportuno un costante rilevamento delle informazioni qualitative e quantitative, sia attraverso l’attività svolta dalle operatrici del numero nazionale di pubblica utilità, sia mediante la collaborazione con le altre Amministrazioni interessate (Ministeri dell’Interno, della Giustizia, della Difesa, del Lavoro e della Salute).
Tutte le azioni dello Stato, infine, saranno realizzate con stanziamenti del Dipartimento per le pari opportunità e delle altre amministrazioni centrali che intenderanno fornire il loro contributo.
Fonte: Governo – Pari Opportunità – Conferenza Unificata