Piano di sviluppo rurale 2014-20: le proposte della cooperazione ACI
Piano di sviluppo rurale 2014-20: le proposte della cooperazione ACI

Legacoop, Confcooperative e Agci hanno avanzato congiuntamente, in sede di presentazione del PSR Sardegna 2014 – 2020, una proposta articolata sui temi di maggior interesse per il mondo della Cooperazione in agricoltura in Sardegna.

Nel suo intervento, Daniele Caddeo, responsabile per il settore in Legacoop, ha illustrato a nome delle tre Centrali i concetti di maggior importanza, necessari a potenziare e sviluppare ulteriormente il comparto agricolo regionale, ravvisabili nei seguenti obiettivi:

AGGREGAZIONE:

Finanziare processi di fusione ed aggregazione di cooperative agricole, con la finalità di salvaguardare la produzione ed il capitale umano allo scopo di ridurre i costi di gestione e produzione oltre a permettere di strutturare le aziende con la managerialità dovuta.

 Rafforzare le OP e renderle nuovamente uno strumento di aggregazione forte, anche innalzando i parametri di riconoscimento, in proporzione ai numeri di ciascun settore, nell’ambizioso progetto di ottenere la massima aggregazione soprattutto nei comparti fondamentali dell’agricoltura regionale.

 Prevedere lo sviluppo ed il finanziamento di Progetti Integrati di Filiera

 Favorire l’accesso alle misure agroambientali agli imprenditori che  aderiscono ad una filiera completa (produzione, valorizzazione/trasformazione, commercializzazione)

 QUALITÀ

 Impegnare risorse affinché l’Assessorato, attraverso ente di sua emanazione, provveda al controllo qualitativo dei prodotti che fruiscono di incentivi destinanti al miglioramento della qualità (ad esempio nel settore della trasformazione lattiero-casearia, fino ad oggi il controllo e la certificazione della qualità, fatta in maniera autonoma, ha determinato una concorrenza sleale nel mercato della raccolta del prodotto tra chi ha operato correttamente e chi no).

 Rafforzare le misure di promozione rivolte ai Consorzi di Tutela dei formaggi DOP che approvino piani di programmazione dell’offerta delle produzioni, che rispettino criteri di qualità (che regolamentino, per esempio, con modifica del disciplinare, un pecorino romano da tavola con massimo il 3% di sale) per contingentare e stabilizzare prezzi e mercati, con differenziazione tipologica qualitativa, all’interno della DOP (esempio Parmigiano Reggiano);

 Rivedere la misura sul benessere animale, che ha mostrato limiti di carattere applicativo.

 INNOVAZIONE E SVILUPPO

 Finanziare il potenziamento aziendale valutando la congruità economica dei progetti di sviluppo proposti che possano comprendere investimenti anche di carattere logistico, di gestione degli adempimenti ambientali, rispetto sicurezza, ecc

 Incentivare la ricerca e l’innovazione di processo e di prodotto

 Finanziare programmi di sviluppo commerciale in abito internazionale

 Favorire e finanziare aggregazioni di produttori finalizzate allo sviluppo di piattaforme di presentazione e vendita dei prodotti a denominazione protetta, nella penisola e all’estero.

RINNOVAMENTO

Favorire nuovi insediamenti in agricoltura  attraverso la concessione di una dote finanziaria al giovane agricoltore che aderisce ad una filiera completa (produzione, valorizzazione/trasformazione, commercializzazione). Con questo si eviterebbe la frammentazione delle giovani aziende oltre che la nascita di aziende con futuro incerto.

 

 

 

 

 

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