La Conferenza delle Regioni ha raggiunto una sintesi sulla proposta per un nuovo Patto della Salute. E’ stata raggiunta – ha spiegato il presidente Errani – “una sintesi unitaria” tra le Regioni sulla controproposta del Patto della Salute da presentare al Governo.
C’è quindi una intesa di fondo che sarà dettagliata la prossima settimana in attesa sempre dell’incontro con il Presidente del Consiglio,inizialmente previsto per i primi di settembre. Incontro che serve anche a sbloccare i fondi Fas per le aree sottoutilizzate oltre che i finanziamenti per la sanità.
”Spero che il governo comprenda che questa e’ un’assoluta priorità”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che aggiunge: ”il confronto istituzionale tra le diverse istituzioni della Repubblica e’ fondamentale per garantire il governo del Paese”. Errani così ribadisce che le Regioni sono ancora “in attesa dell’incontro con il presidente del Consiglio che risollecito, perchè c’è una situazione di stallo istituzionale che deve essere assolutamente sbloccata”.
Il Patto messo a punto dalle Regioni, "verra’ dettagliato nei prossimi giorni". Mercoledi’, infatti, le Commissioni Sanita’ e Affari finanziari della Conferenza, "insieme a quella degli Affari istituzionali, si incontreranno – precisa Enrico Rossi, assessore alla Salute della Toscana e coordinatore della Commissione Sanità della Conferenza delle Regioni – per elaborare il testo definitivo".
“Noi – assicura Errani – siamo pronti a esprimere il nostro parere e le nostre posizioni. Ma occorre un passo chiaro e inequivocabile del’Esecutivo, che auspico avvenga".
"Nell’incontro di ieri – ha sottolieato Rossi, richiamando l’incontro delle due Commissioni chiamate a riscrivere il Patto – abbiamo discusso e approfondito gli aspetti di governo della sanita’, soffermandoci sui bisogni finanziari e sulla necessita’ di un approccio serio e rigoroso". Cercando di percorrere "un unico binario"dove l’aspetto economico si abbini alla "qualita’ e al controllo di spesa". Le Regioni, dunque, lavorano di buona lena, anche perche’ "bisogna chiudere presto, a breve giro" col Patto della Salute. Anche perche’ all’orizzonte si profila la scadenza del 15 ottobre, "anche se – fa notare Rossi – non e’ una scadenza perentoria".
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