Debiti della Pubblica ammnistrazione. Già versati dalla Regione quaranta milioni alle imprese sarde. Più lente le Province e i Comuni. Tajani: bisogna saldare tutto entro il 2015. Lanfranco Olivieri su l’Unione Sarda.
I ritardi della Pubblica amministrazione continuano a tormentare gli imprenditori. Il decreto legge 35/2013 ha stanziato 20 miliardi di euro destinati ai ministeri, alle Regioni, alle Province e ai Comuni per il pagamento dei debiti commerciali certificati a carico delle amministrazioni. E a fronte di questo stanziamento, le risorse rese disponibili agli enti debitori risultano pari a 17,9 miliardi, vale a dire il 90% di quanto stanziato.
IL RITARDO Tuttavia, i pagamenti realmente effettuati ammontano a 11,3 miliardi, corrispondenti soltanto al 63% di quanto reso disponibile nelle casse dei diversi enti pubblici. La Sardegna è più virtuosa: infatti, dei quasi 40 milioni di euro svincolati dal patto di stabilità è stato speso il 90%. A fare il punto della situazione è il Centro studi L’Unione Sarda.
IL PATTO DI STABILITÀ La situazione evidenziata nell’Isola dal Centro studi attesta che l’amministrazione regionale ha fatto richiesta di una deroga al patto di stabilità per 38,4 milioni di euro e che questa deroga è stata accettata. Ad ogni modo, sono ancora in corso incontri con la Regione per discutere delle modalità applicative del decreto 35/2013 e degli adempimenti regionali. «Diversa è la situazione se ci si riferisce alle Province», spiega l’indagine del Centro studi L’Unione Sarda: «Nel complesso, gli spazi finanziari resi disponibili in deroga al patto ammontano a 22,2 milioni di euro, mentre i pagamenti effettuati con tali somme sono stati pari a 20,95 milioni di euro corrispondenti al 94,3% del totale». Quattro Province hanno erogato tutte le somme disponibili: Ogliastra e Medio Campidano al 100%, mentre Sassari e Nuoro superano il 99%. Tutte le altre superano il 90% con l’eccezione della provincia di Cagliari che si ferma quasi al 57%.
I COMUNI SARDI Infine, se ci si riferisce ai Comuni sono solamente quattro in Sardegna (1.052 in tutta Italia) quelli che hanno pagato i creditori utilizzando anticipazioni della Cassa depositi e prestiti. I Comuni in questione sono: Sennori (421 mila euro), Valledoria (325 mila), Olmedo (117 mila) e Luogosanto (110 mila euro).
BRUXELLES La Sardegna così come tutta l’Italia, ha però tanta strada da fare per risolvere il problema dei debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Le cifre stanziate non sono esaustive e la normativa presenta lacune. Tanto che il governo è stato invitato dalla Commissione europea a dare risposte entro i primi giorni di ottobre. Bruxelles avrà poi dieci settimane per decidere se aprire o meno la procedura di infrazione. Di recente, il vice presidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, ha parlato dei nodi aperti, sottolineando che «pagare le imprese è la più grande manovra che si possa fare in Italia per uscire dalla crisi». Oltre alle nuove norme, c’è il pregresso e secondo Tajani «l’Italia deve saldare tutto entro la metà del 2015», prima che entrino in vigore le norme sul “fiscal compact”, ossia le regole comunitarie create per tenere sotto controllo i bilanci pubblici.
Lanfranco Olivieri