Si chiama Alleanza delle Cooperative Italiane il coordinamento nazionale nato il 27 gennaio a Roma, voluto da Agci, Confcooperative e Legacoop. Segue …
Le tre centrali cooperative assieme rappresentano oltre il 90% del settore per persone occupate (1.100.000) e fatturato realizzato (127 miliardi di euro). Ben 43.000 le imprese rappresentate con oltre 12 milioni di soci.
Agci, Confcooperative e Legacoop promuovono un coordinamento stabile, ma senza strutture permanenti che si esprimerà attraverso il portavoce unico, rinnovabile annualmente, la cui individuazione avviene ad opera dei presidenti delle tre centrali. Il primo mandato va al presidente di Confcooperative, Luigi Marino. Nella prima fase l’attività dell’Alleanza punterà a consolidare il progetto a livello nazionale. Nel giro di tre anni l’obiettivo è quello di estendere l’attività di coordinamento ai settori e ai territori.
Le finalità
«È così – dicono i presidenti Altieri, Marino e Poletti – che si rafforza il grande albero della cooperazione che vede confluire i suoi rami principali in un unico organismo che avrà la funzione di coordinare l’azione di rappresentanza nei confronti del Governo, del Parlamento, delle istituzioni europee e delle parti sociali: sindacati dei lavoratori e associazioni datoriali».
Il percorso comune e i progetti già realizzati
«Alleanza delle Cooperative Italiane – aggiungono i tre presidenti – nasce per dare più forza alle imprese cooperative. Sarà un organismo reale dove non ci si limiterà a parlare a un’unica voce. Non arriva all’improvviso, ma è stato preceduto, negli anni, da molte esperienze concrete, così come testimonia l’attiva collaborazione comune. Già nel 1990 le tre centrali hanno scelto un modello comune di relazioni industriali da cui nascono 15 Ccnl e vari organismi bilaterali».
Altre esperienze concrete sono: 1) Cooperfidi Italia che ha unificato nove dei più grandi confidi della cooperazione; 2) i tre fondi di previdenza complementare negoziale (Cooperlavoro, Previcooper e Filcoop) che vedono un totale di oltre 130 mila iscritti per un patrimonio complessivo di oltre 800 milioni di euro; 3) Fon.Coop il fondo di formazione continua che mette a disposizione risorse per investire sulla formazione e il know how delle cooperative associate; 4)Cfi, una società finanziaria che ha come oggetto sociale la partecipazione temporanea al capitale di rischio; 5) i fondi integrativi sanitari negoziali (Coopersalute, Filcoop agricolo e Fasiv) che contano circa 110.000 iscritti; 6) CoopformEnte bilaterale della cooperazione che tratta le tematiche della formazione professionale e dell’ambiente, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
«L’Alleanza non cancella la storia, né mette in discussione l’identità e l’autonomia di nessuna delle tre centrali che restano distinte nella governance interna e nei patrimoni» precisano i tre presidenti.
Il funzionamento dell’Alleanza
I presidenti si riuniranno periodicamente e utilizzeranno due formule di partecipazione una con 24, l’altra con 90 dirigenti scelti dalle tre centrali. Sarà costantemente aggiornata l’agenda degli impegni comuni, definendo le priorità e le decisioni da assumere. I presidenti saranno affiancati da un gruppo di lavoro che si avvarrà di informazioni e di dati di natura economica e sociale, forniti dalle organizzazioni, utili per valutare l’andamento delle imprese cooperative aderenti, simulare impatti delle normative di riferimento ed elaborare proposte. È prevista anche la costituzione di singoli Tavoli specialistici, per i quali potranno essere nominati relativi portavoce unici.
L’Alleanza delle Cooperative Italiane produrrà un Rapporto annuale sulla cooperazione italiana che faccia chiarezza sugli aspetti qualitativi e quantitativi e metta a fuoco evoluzioni e tendenze del comparto. «Perché senza conoscenze dirette – precisano i tre presidenti – non c’è buona politica cooperativa. A noi interessa un’operazione verità».
Nel coordinamento saranno coinvolti anche gli organismi collegiali nazionali delle organizzazioni: formeranno l’Assemblea dell’Alleanza, che si riunirà almeno una volta all’anno per discutere le principali questioni ed azioni di interesse comune.
Sintesi della relazione di Luigi Marino, Presidente Confcooperative
Oggi partecipiamo ad un evento senza precedenti. Apriamo una fase nuova nella storia del movimento cooperativo italiano. Una storia che ha accompagnato, con un contributo di coesione e di sviluppo, tutti i 150 anni dello Stato unitario. Oggi variamo l’Alleanza delle Cooperative Italiane, un coordinamento stabile e definitivo tra le Associazioni, un piccolo passo per le tre centrali cooperative, ma un grande passo per la cooperazione italiana. La missione del nuovo Coordinamento è quella di dare fiducia e servizi alle famiglie, creare occupazione, specie giovanile, all’interno delle imprese cooperative e con la costituzione di nuove e moderne imprese, creare produttività e competitività, offrire iniziative sussidiarie, tecnologie sociali, infrastrutture di solidarietà ed una società che deve auto organizzare larghe quote di welfare.
L’incontro odierno punta a delineare un’agenda di obiettivi condivisi e di azioni comuni. Gli obiettivi che oggi assumiamo non devono diventare un elenco immutabile che si trasformerebbe in un’ingessatura. A mano, a mano, li dovremo aggiornare. Sappiamo tutti che le cooperative non pretendono – da noi dirigenti della loro Associazione- che facciamo miracoli, piuttosto si attendono che non ci arrendiamo mai nelle battaglie che contano. E non resteremo sulla difensiva, nè ci lasceremo chiudere in un angolo. La nostra forza è nel confronto a viso aperto , cercando il nuovo e il meglio, con una forte determinazione propositiva.
Sintesi dell’intervento di Giuliano Poletti, Presidente Legacoop
L’accordo che abbiamo sottoscritto oggi è, da un lato, il punto di arrivo di un percorso di collaborazione fra le nostre Centrali e, dall’altro, l’inizio di un viaggio comune.
Oggi dobbiamo fare i conti con una crisi pesante e dobbiamo trovare gli strumenti per affrontarla: l’Alleanza è appunto lo strumento per portare un contributo del mondo della cooperazione per far ripartire l’economia. Uno strumento per dare risposte ai bisogni pressanti di una società in difficoltà, alle fasce più deboli della popolazione e, in modo particolare, alle istanze del mondo giovanile che è il futuro del Paese.
La storia più che centenaria del movimento cooperativo ha conosciuto momenti di divergenza, difficoltà, errori, ma è una realtà alle nostre spalle. Quello che ci ha accomunato sempre è stata l’adesione ai valori fondanti, ai principi essenziali su cui si fondarono le origini delle cooperative e si fonda oggi l’Alleanza Internazionale delle Cooperative. E di qui che dobbiamo partire, guardando avanti, reinterpretando quei principi e quei valori in termini contemporanei, per cogliere bisogni ed opportunità, in una parola per contribuire, per la nostra parte, a ristabilire un clima di fiducia superando il peso delle paure che bloccano l’evoluzione dei soggetti sociali e la capacità di reagire, di crescere, di innovare.
La forma cooperativa è una grande opportunità nel quadro della pluralità delle forme di impresa, e occorre cooperare insieme per liberarla da quei vincoli che impediscono la piena espressione delle sue potenzialità. Le cooperative sono imprese di persone e non di capitali e, di conseguenza, misurano i risultati in termini diversi. Hanno la peculiarità di saper aggregare quei bisogni del tessuto sociale che altrimenti non troverebbero risposta sul mercato e di trasformare questa missione in attività economica e imprenditoriale capace di essere competitiva. D’altronde, essere imprese d’eccellenza è la condizione necessaria per essere buone cooperative.
La forma cooperativa è una delle basilari forme di democrazia, che non si esaurisce nell’espressione del voto, ma ha il suo fondamento sostanziale nella partecipazione responsabile dei cittadini alla vita della comunità.
La relazione di Luigi Marino, che condivido, ha saputo esprimere in sintesi i nostri pensieri, il nostro comune sentire su questi punti essenziali. L’Alleanza dovrà portare avanti una ampia battaglia culturale a livello nazionale ed europeo per dare forza, valore e incisività a questi principi.
E proprio la storia delle cooperative ci ha insegnato che da soli si viene sopraffatti dalle paure, dalle resistenze, dalle perplessità, mentre insieme e con coraggio si trovano le risposte adeguate per superare le difficoltà.
In uno spirito di collaborazione e di cooperazione possiamo difendere meglio il lavoro e le regole del mercato trasparente e sano. Insieme dobbiamo contrastare tutte quelle forme di sfruttamento del lavoro, quelle forme di imprenditoria illegale, mascherate sotto l’etichetta di false cooperative. Sono necessari, certamente da parte di tutti, rigore e coerenza.
Ognuna delle nostre organizzazioni ha storia, modelli organizzativi e culturali, aree di interessi per certi aspetti differenti. Siamo consapevoli, perciò, che non mancheranno difficoltà sul nostro cammino, ma sappiamo che questa è la strada giusta da intraprendere, da percorrere con lealtà e generosità, se vogliamo lavorare per l’obiettivo di costruire una nuova organizzazione di rappresentanza delle cooperative italiane. È un percorso necessario per contribuire a costruire il futuro delle giovani generazioni e del Paese; e sono felice, oggi, di poter intraprendere insieme questo viaggio.
Sintesi dell’intervento di Rosario Altieri, Presidente AGCI
In questa giornata stiamo procedendo alla posa della prima pietra di una costruzione molto più ampia ed ambiziosa di un semplice coordinamento; stiamo infatti dando l’avvio ad un percorso che, con senso di responsabilità e con la giusta dose di tolleranza, potrà consentire di raggiungere il traguardo della riunificazione della rappresentanza del mondo della Cooperazione. Il coordinamento sarà lo strumento che consentirà di verificare ed approfondire tutte le opportunità che condurranno a forme sempre più avanzate di collaborazione tra le tre centrali storiche. Gli impegni assunti che danno vita all’Alleanza presuppongono una collaborazione da rafforzare sempre di più ed un’unità di intenti che caratterizzerà sempre di più le nostre Associazioni. Insieme si cresce di più, insieme si cresce tutti, insieme abbiamo maggiori opportunità per affermare i valori e le potenzialità della Cooperazione.
Nel corso dell’evento sono inoltre intervenuti: Massimo Matteucci, Presidente CMC di Ravenna; Giampaolo Buonfiglio, Presidente Agrital-AGCI; Alessandro Azzi, Presidente Federcasse; Raffaele Greco, Presidente Cooperativa Nautilus; Massimo Mota, Presidente Generalfond AGCI; Giuseppe Guerrini, Presidente Federsolidarietà – Confcooperative; Giuseppe Di Giugno, AGCI Abitazione; Maurizio Gardini, Presidente Fedagri- Confcooperative.
Il previsto intervento di Ernesto Dalle Rive, Presidente Consiglio di Sorveglianza di Coop italia, non ha avuto luogo a causa di un improvviso impedimento.
Intervento integrale di Giuliano Poletti, Presidente Legacoop
Fonte: www.legacoop.coop