Napolitano: "E’ necessario rivedere e cambiare molte cose"
Napolitano: "E’ necessario rivedere e cambiare molte cose"

“Bisognerà rivedere molte cose, bisognerà cambiare molte cose nel modo di governare, nel modo di produrre e di lavorare, nel modo di vivere e di comportarsi di tutti noi… ” (Presidente G. Napolitano).

Intervento del Presidente Napolitano al Convegno "Rotta a Sud-Est. Bari e la Puglia per lo sviluppo del Paese"

"Occorre una straordinaria coesione sociale e nazionale di fronte alle difficoltà molto gravi, alle prove molto dure che l’Italia deve affrontare nel quadro della sconvolgente crisi finanziaria che ha investito l’Europa e che incombe sulle nostre economie e sulle nostre società. Bisognerà rivedere molte cose, bisognerà cambiare molte cose nel modo di governare, nel modo di produrre e di lavorare, nel modo di vivere e di comportarsi di tutti noi. E naturalmente indispensabili saranno spirito di sacrificio e slancio innovativo". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo a Conversano alla cerimonia di commemorazione di Giuseppe Di Vagno che ha concluso la sua visita di due giorni in Puglia. Spirito di sacrificio nell’affrontare i problemi, anche con decisioni dolorose "che potranno apparire impopolari ma che dovranno rispondere agli interessi profondi del nostro popolo"; e spirito di equità "nella giusta misura della distribuzione dei pesi e dei tagli sul nostro tessuto sociale".

"Nella situazione che abbiamo davanti – ha affermato il Presidente Napolitano – l’Italia non può ritrovare la sua strada in un clima di guerra politica. E’ indispensabile un riavvicinamento tra i campi politici contrapposti, il che non significa confondersi, non significa rinunciare alle rispettive identità, ma significa condividere gli sforzi che sono indispensabili per riaprire all’Italia una prospettiva di sviluppo e anche per ridare all’Italia il ruolo e il prestigio che le spetta nella comunità europea e nella comunità internazionale".

"Questo – per il Capo dello Stato – è il nostro dovere oggi, e ciò noi dobbiamo insieme lavorare, anche modificando tante cose che si possono essere dette, che si possono essere pensate, senza rinunciare a nulla dell’essenza delle proprie posizioni ideali e politiche ma trovando la strada – lo ripeto ancora una volta – della coesione sociale e nazionale che oggi categoricamente si impone".

Alla richiesta di dare un messaggio di speranza e di fiducia, il Capo dello Stato ha risposto: "Io mi sento di poterlo dare guardando l’enorme carica di energia e di volontà di partecipazione delle giovani generazioni, qui in Puglia, nel Mezzogiorno, perché se non scatta qualcosa di nuovo nel Mezzogiorno, l’Italia non torna a crescere, non torna a svilupparsi. Penso di dare questi messaggi di speranza e di fiducia traendone veramente alimento e stimolo dalla vostra partecipazione e dalla vostra vicinanza".

Prima di partecipare alla commemorazione di Di Vagno, il Capo dello Stato ha visitato il carcere di Turi dove furono detenuti durante il fascismo Antonio Gramsci e Sandro Pertini. "Rendo omaggio a Gramsci – ha detto il Presidente Napolitano ai giornalisti – nella cella dove fu ristretto penosamente per tanti anni. E naturalmente ricordo bene che in questo carcere fu rinchiuso anche Sandro Pertini che sempre rammentò la sua vicinanza a Gramsci in quei momenti drammatici. E’ un luogo altamente simbolico al quale sono stato contento di poter render ancora una volta un tributo di gratitudine e di commozione".

La visita del Capo dello Stato in Puglia è iniziata a Bari la mattina del 4 novembre dove ha celebrato il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate al Sacrario dei Caduti d’Oltremare, per poi rendere omaggio in Piazza Umberto I al Monumento dedicato alle vittime della violenza fascista del 28 luglio 1943.

Successivamente il Presidente Napolitano ha partecipato all’Università al Convegno ‘Rotta a Sud-Est. Bari e la Puglia per lo sviluppo del Paese’.
Nell’occasione il Capo dello Stato è tornato ad affrontare il tema della crisi economica. "Siamo al centro dell’attenzione preoccupata delle istituzioni europee e internazionali. Lo si e’ visto in questi giorni al G20 di Cannes" – ha detto il Presidente nell’occasione. "Gli obbiettivi sottoscritti a Bruxelles dall’Italia il 26 ottobre – ha aggiunto il Capo dello Stato – vanno attuati tempestivamente, puntualizzandoli nei loro termini rimasti generici o controversi; vanno attuati, e anche rafforzati e arricchiti. Non si può – in particolare nelle sedi europee – ripartire ogni mese con nuove indicazioni e prescrizioni; ma dal canto suo l’Italia non può dare segni di scarsa determinazione e affidabilità. Questo e’ stato, mi pare, il segno positivo delle conclusioni di Cannes. Parliamoci chiaro: nei confronti del nostro paese e’ insorta in Europa, e non solo in Europa, una grave crisi di fiducia. Dobbiamo esserne consapevoli, e sentircene, più che feriti, spronati nel nostro orgoglio e nella nostra volontà di recupero".

"Affiorano – ha sottolineato il Presidente Napolitano – anche, qua e là, se non pregiudizi antichi o nuovi, giudizi unilaterali o ingenerosi, e calcoli insidiosi, verso l’Italia. Ma guai a rispondere con ritorsioni polemiche e animosità. Tra paesi amici, che sono stati e sono impegnati a costruire l’Europa unita, pacifica e solidale, non possono riaccendersi spirali di incomprensione e divisione, che nella storia del nostro continente approdarono a spaventosi disastri".

"Le istituzioni dell’Unione Europea, e gli Stati che ne sono parte nessuno escluso, – ha osservato il Presidente – stanno pagando il prezzo di insufficienze, esitazioni, contraddizioni, su cui ciascuno dovrebbe interrogarsi per la sua quota di responsabilità; e dobbiamo ora, insieme, compiere il nuovo salto di qualità che si impone nel processo di integrazione europea, perché si rinnovi quell’impegno di comune sviluppo, quello spirito di giustizia, di coesione sociale, di solidarietà che ha fin dalle origini animato il progetto europeo. All’Italia tocca dare il suo contributo in questo senso, e fare al tempo stesso la propria parte, anche facendosi una ragione di quella crisi di fiducia di cui ho parlato, e traendone tutte le conseguenze".

"Al di là della naturale polemica tra le opposte parti politiche sulle responsabilità, e lasciando alla dialettica democratica in Parlamento la libertà e l’onere delle scelte generali da compiere, – ha rilevato il Capo dello Stato – c’e da condurre – come ho detto nel celebrare il Centocinquantenario – un esame di coscienza collettivo. Molto deve cambiare nei comportamenti di tutti i diversi attori della vita pubblica e sociale. L’azione di recupero della fiducia che oggi vediamo così scossa nei confronti dell’Italia, non può considerarsi compito di una parte sola".

Al termine del Convegno all’Università il Presidente Napolitano si è recato a Barletta per una visita al luogo del crollo della palazzina del 3 ottobre scorso e un commosso incontro in Prefettura con i parenti delle vittime.

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