Margherita Hack: "Le centrali nucleari meglio farle in Sardegna"
Margherita Hack: "Le centrali nucleari meglio farle in Sardegna"

“Se non si fosse mai rischiato non avremmo nemmeno il fuoco, saremmo ancora all’età della pietra”, ecco perché l’astrofisica Margherita Hack si dichiara a favore del nucleare. Segue una replica di Adriano Salis …

"Il nucleare – afferma in un’intervista al Giornale – comporta pericoli e va affrontato con grande serietà, che spesso in Italia manca, e razionalmente".
La creazione di nuove centrali, dice la scienziata, è necessaria anche se "esiste il problema della conformazione dell’Italia che è un Paese sismico. Quindi è necessario scegliere con grande attenzione zone sicure, come la Sardegna".
Ora, aggiunge, con la tragedia giapponese "è perfettamente inutile fare il referendum, il risultato è scontato: ci sarà una valanga di no".

 

Questo il commento di Adriano Salis, capogruppo IDV in Consiglio regionale in relazione alle affermazioni della nota astrofisica sulla scelta della Sardegna quale sito “sicuro” per la realizzazione di centrali nucleari.   “Mi spiace molto dover polemizzare con la prof.ssa Hack, nei cui confronti nutro una profonda ammirazione sia per la sua profonda e vasta esperienza di studiosa che onora la cultura italiana nel mondo, sia per la sua passione civile che l’ha vista schierata innumerevoli volte a difesa delle conquiste democratiche, civili e culturali della nostrta nazione”. “Non c’è nucleare sicuro – continua Salis – e le forze politiche sarde, soprattutto quelle di opposizione, combattono ormai da anni, ben prima della catastrofe giapponese di questi giorni, una battaglia per evitare che la Sardegna, terra splendida ma anche splendidamente depredata nei secoli, possa essere gravata, tra le altre, dalla peggiore delle servitù: quella nucleare”.

“Il nostro obiettivo è lo sfruttamento, a beneficio dei sardi, delle nostre principali e quasi uniche materie prime. Il sole, il vento e il nostro splendido territorio – conclude Salis – La nostra politica verrà indirizzata verso le energie rinnovabili e vorremmo che la Sardegna fosse la terra dell’energia prodotta dal sole e dal vento: senza scorie radiattive, a basso costo, con materie prime abbondanti e gratuite, a impatto zero sull’ambiente”. 
“Inviterò la prof.ssa Hack a venire in Sardegna e conoscerne i tesori. Sono convinto che la sua sensibile e profonda intelligenza l’aiuterà a cambiare l’opinione espressa sul nucleare nella nostra Isola”.

“Approfitto dell’occasione per chiedere al collega Mario Diana di polemizzare, con la stessa grinta,  anche con il Governo Berlusconi ed il ministro Romani, protagonisti nelle scorse settimane di un assurdo e intollerabile taglio ai fondi per il sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Tagli che stanno mettendo in ginocchio l’intero settore in tutt’’Italia”.

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