Trasparenza, accessibilità totale del cittadino alle informazioni, razionalizzazione delle risorse: sono alcune delle parole d’ordine per contrastare la corruzione nella pubblica amministrazione che sono emerse nel corso di una tavola rotonda alla Farnesina.
Promossa dal Miistero degli Affari Esteri – per primo tra le amministrazioni centrali – in vista della Giornata internazionale contro la corruzione, il prossimo 9 dicembre.
Il dibattito è stato moderato dal giornalista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella, che ha ricordato come la corruzione nella pubblica amministrazione affligga in modo cronico l’Italia, passata negli ultimi 20 anni dal 33esimo al 69esimo posto nella graduatoria della ong Trasparency. E la scarsa reputazione all’estero si ritorce contro la crescita economica perché scoraggia gli investimenti stranieri. Inoltre, come ha ricordato il Segretario Generale della Farnesina Giampiero Massolo, la corruzione ”aggrava i costi in modo intollerabile impedendo l’efficienza dei servizi al cittadino”.
Uno dei rimedi è la trasparenza. La pubblica amministrazione ”cerca di aprirsi per responsabilizzarsi”, ha sottolineato il Ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi, ringraziando Massolo per l’impegno profuso dal MAE su questo fronte. ”Bisogna diffondere – ha spiegato il Ministro – una nuova idea di trasparenza totale per il controllo sociale” del cittadino. La maggiore conoscenza delle attività della pubblica amministrazione avrà un duplice effetto: scoraggerà i comportamenti illeciti dei funzionari e renderà più efficienti i servizi, ha spiegato il ministro, auspicando anche un ”dialogo interattivo” tra amministratori e cittadino, che sarà favorito con la creazione di un portale sulla trasparenza. Al tempo stesso, ha aggiunto, bisogna razionalizzare i servizi aumentandone la qualità.
La trasparenza potrebbe essere rafforzata, secondo il giudice di cassazione Raffaele Cantone, anche con l’introduzione di un’anagrafe tributaria per tutti gli amministratori pubblici, compresi quelli locali, oltre che ripristinando un sistema di controlli negli enti locali che oggi è ”azzerato”.
Nella gestione del denaro pubblico ”servono regole”, che ”vuol dire sanzionare chi non le rispetta”, ha sottolineato poi il Direttore Generale della Cooperazione Elisabetta Belloni, parlando di ”certezza del diritto e di rapidità dell’azione giudiziaria”.
Al termine del dibattito è stato proiettato il film di Andrea Molaioli “Il gioiellino”, con Toni Servillo, ispirato ai crac finanziari degli ultimi anni.