Cardinale Bertone: La verità e la carità «ci indicano le esigenze della legge naturale che Benedetto XVI pone come criterio fondamentale della riflessione di ordine morale sull’attuale realtà socio-economica».
«Senza fraternità nessun futuro per la società»: lo ha detto il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, presentando martedì 28 luglio la “Caritas in veritate” in Senato.
«La proposta dell’enciclica – ha spiegato il cardinale – non è né di carattere ideologico né solo riservata a chi condivide la fede nella rivelazione divina, ma si fonda su realtà antropologiche fondamentali». In particolare, la terza enciclica del Papa contiene «un invito a superare l’ormai obsoleta dicotomia tra la sfera dell’economico e quella del sociale», andando oltre la convinzione che «non si è pienamente imprenditori se non si persegue la massimizzazione del profitto».
Di qui la necessità di «superare la concezione pratica in base alla quale i valori della dottrina sociale della Chiesa dovrebbero trovare spazio unicamente nelle opere di natura sociale, mentre agli esperti di efficienza spetterebbe il compito di guidare l’economia». «L’imprenditore che si lascia guidare da un’efficienza fine a se stessa – ha ammonito il segretario di Stato vaticano – rischia di scadere nell’efficientismo, che è una delle cause oggi più frequenti di distruzione della ricchezza, come la crisi economico-finanziaria in atto tristemente conferma».