Un altro schiaffo al mondo della cultura e dello spettacolo, al Parlamento e a tutti coloro che avevano chiesto con forza la ricostituzione del Fondo unico per lo spettacolo. Invece di apportare nuove risorse, Tremonti ha tagliato altri 27 milioni.
È puro accanimento! Eppure la insostenibilità della posizione del Ministro era stata più volte lamentata, anche in sedi altamente autorevoli.
È quanto si legge in una nota, diffusa da Legacoop Cultura&Media, dove si ricorda che “la produzione culturale è vitale per la costruzione dell’identità del Paese, per il suo futuro, oltre che per la sua capacità di produrre reddito in modo più che proporzionale a quanto riceve. Ciò senza dimenticare che nel settore lavorano più di 500mila persone e che è stato dimostrato, in modo incontrovertibile, che l’intero settore è a rischio di sopravvivenza”.
“Il problema, dunque” -conclude la nota- “non è più solo quello del Ministro Tremonti. Il mondo della cultura si domanda che cosa ci stia a fare il Ministro Bondi: colga questa ennesima prepotenza per dimettersi e chieda al Governo, nel suo complesso, di occuparsi della insostenibile situazione e di fornire una risposta dignitosa e convincente”.
Fonte: www.legacoop.coop