Riflessione di Giuliano Poletti, Presidente di Legacoop nazionale, sulle prospettive della cooperazione in Italia e sulle responsabilità del movimento cooperativo.
“Lanciare un ponte verso il futuro”, partendo, però, dalla piena consapevolezza dei problemi presenti, delle ricadute che la crisi in atto produce sulle cooperative aderenti a Legacoop e, quindi, della necessità di “costruire azioni e strumenti di sistema per sostenere, promuovere le imprese che hanno progetti validi per superare le difficoltà, crescere, riposizionandosi in un contesto che non è più lo stesso, cogliendo, le possibili opportunità di un mercato in rapida trasformazione, e per creare con una visione prospettica del mercato nuova imprenditorialità diffusa sul territorio”. E’ questo in sintesi il messaggio del Presidente di Legacoop, Giuliano Poletti, nel suo intervento conclusivo ai lavori del seminario interno di Legacoop che si è svolto ieri a Roma e che ha fatto il punto su “Attività associative in corso e piano di lavoro verso il 38° Congresso nazionale”, che si terrà dal 6 all 8 aprile 2011.
Il seminario, aperto dalla relazione del Vice Presidente di Legacoop, Giorgio Bertinelli, si è articolato in due sessioni. La prima, dedicata al “monitoraggio e verifica sull’efficacia delle azioni del sistema associativo nel sostegno alle imprese aderenti”; la seconda incentrata sulla “verifica dello stato di avanzamento dei progetti in corso” e sulla “definizione del calendario associativo” in preparazione del Congresso. Dodici comunicazioni, dedicate, le prime, ad un check up degli andamenti aziendali, dello stato delle imprese aderenti e della occupazione, dell’utilizzo degli strumenti finanziari di rete e, quindi, specificamente delle attività di Coopfond. Le seconde, volte a verificare ed illustrare lo stato di avanzamento dei diversi progetti tematici intersettoriali che Legacoop aveva indicato nel programma di attività deliberato al 37° Congresso: il progetto salute, il progetto cooperative di comunità, quello per la realizzazione di una rete di comunicatori e, infine, il progetto per intensificare i rapporti con il mondo della cultura che ha in GECO (Giornate della Economia cooperativa) una delle scadenze annuali più significative. In questo quadro di attività, è stato inoltre presentato il calendario degli appuntamenti e scadenze che le strutture associative di Legacoop terranno nei prossimi mesi in preparazione del 38°Congresso.
“Il prossimo Congresso ed il lavoro di preparazione rappresenta per noi l’occasione per coniugare il lavoro sulla quotidianità con la capacità di immaginare una prospettiva futura”, ha detto Poletti, commentando i contributi di analisi e proposte presentati dal seminario. “Dobbiamo costruire le difese – ha aggiunto – fare un approfondimento sulle strategie operative degli strumenti di sostegno e di promozione che come struttura mettiamo a diposizione delle nostre associate per aiutarle ad individuare e realizzare un progetto strategico di rilancio”. Il presidente di Legacoop ha quindi fatto riferimento, come esempio, alle cooperative che operano nel campo della assistenza, dei servizi sociali, della sanità . “Si tratta di un settore che, negli anni passati ha registrato una crescita, ma che oggi – ha detto in sintesi Poletti – a fronte del venir meno della domanda degli Enti pubblici per carenza di risorse, dovrà progettare una risposta che renda le cooperative capaci di misurarsi con efficacia ed incisività con un mercato privato, intercettando i bisogni crescenti e diversificati dei cittadini utenti. Ed alla articolata domanda territoriale – ha proseguito il Presidente, richiamandosi al progetto “cooperative di comunità” – potranno trovare risposte imprenditoriali le numerose realtà cooperative che fanno riferimento ad un mercato per molti aspetti “nuovo” che intercetta bisogni emergenti e diversificati nelle diverse aree del Paese. “Questi riferimenti – ha precisato però Poletti – non significano che la risposta alla crisi, la cooperazione debba trovarla solo nei mercati di nicchia, o ancor meno una sottovalutazione del ruolo delle grandi imprese cooperative capaci di competere anche sui mercati globali per le quali, anzi, riteniamo essenziale sviluppare strumenti di sostegno ai processi di innovazione, internazionalizzazione. Richiamandoci ai progetti di mercato sui nuovi bisogni sociali vogliamo dire, piuttosto che dobbiamo potenziare la capacità del movimento di costruire una offerta adeguata, in termini imprenditoriali, ad una domanda latente e diffusa”.
“Per questo – ha detto ancora il presidente di Legacoop – occorre dialogare con le diverse espressioni della società civile, con le nuove forme associative, con gli Enti locali, con le strutture di rappresentanza della domanda organizzata, con uno sguardo vigile e aperto”. “E’ un nuovo sistema di alleanze quello che dobbiamo valutare, nella consapevolezza, peraltro diffusa nella società e non solo nel nostro movimento, che la forma cooperativa rappresenta una infrastruttura giuridica adatta alla comunità e capace di interpretarne le istanze”. “E’ una consapevolezza – ha proseguito Poletti – che comporta una necessaria presa d’atto di un rinnovamento della cultura della rappresentanza nella società, che si va affermando, mentre viene meno, per molti aspetti, il ruolo che in questo senso avevano svolto i partiti politici. D’altronde Legacoop da molto tempo, e lo ha riconfermato nel precedente congresso, ha respinto il collateralismo con la politica che aveva caratterizzato l’azione dell’organizzazione nei cinquant’anni che seguirono al dopoguerra.
“E’ infine non senza significato positivo – ha concluso – il fatto che diversi progetti individuati nel precedente congresso, siano entrati in piena operatività negli ultimi mesi, facendo ora un considerevole balzo in avanti. E’ questo il risultato di un processo di partecipazione, di approfondimento, di confronto, che caratterizza un movimento articolato e complesso quale è il nostro, e che dimostra la sua capacità di saper portare a termine con efficienza ed efficacia i progetti di lavoro deliberati in un clima costruttivo di condivisione”.