Pareggio di bilancio nel 2014, taglio ai costi della politica, liberalizzazioni, semplificazioni e riforma strutturale della pubblica amministrazione. Ma anche interventi sul mercato del lavoro e sblocco degli investimenti con misure eccezionali. Segue …
“Le parti sociali più rappresentative del Paese hanno sollecitato un incontro urgente con il Governo. La convocazione per giovedì risponde a questa richiesta, ma lo fa con modi che sorprendono e deludono. Esprimiamo perplessità sul metodo. Il Governo, infatti, invita 36 sigle ed è un eufemismo dire che queste hanno una rappresentanza a dir poco eterogenea». Così Luigi Marino, portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci, Confcooperative, Legacoop) aveva commentato la convocazione del Governo, con le parti sociali, per giovedì a Palazzo Chigi.
«Novità di grande portata – aveva aggiunto Marino – come la costituzione di Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative Italiane che semplificano e modernizzano il confronto con il mondo delle imprese, in questo modo, sono ignorate dal Governo. Abbiamo l’esigenza di affrontare il merito dei problemi, ma è impossibile farlo con tante sigle intorno a un tavolo, dove non è neanche possibile sedersi, per l’alto numero dei partecipanti».
«Il metodo della convocazione rivela che il Governo vive nel passato, non si accorge di quanto sta cambiando nel Paese, ripete vecchie pratiche già inefficaci a suo tempo. Non basta certo “l’avvio del confronto”, come si legge nella convocazione. Non c’è tempo – continua Marino – per le lungaggini dei riti ordinari. Occorre sollecitare scelte immediate ed effettive per innescare una mobilitazione straordinaria delle energie del Paese.
Nell’ambito del confronto, svoltosi ieri giovedì 4 agosto, le parti sociali hanno concordemente richiamato il Governo su questi punti: pareggio di bilancio nel 2014; intervento sui costi della politica anche con l’abolizione delle Province; liberalizzazioni e privatizzazioni; sblocco degli investimenti con misure eccezionali; semplificazioni e riforma strutturale della pubblica amministrazione; modernizzazione delle relazioni industriali nel mercato del lavoro.
Il testo è stato illustrato dalla presidente degli industriali Emma Marcegaglia a nome di tutti. Tra le altre richieste, lotta all’evasione fiscale utilizzando i proventi per ridurre la pressione fiscale su imprese e lavoro, un piano energetico per la green economy con una visione al 2020, sostegno a ricerca e innovazione.
Le parti chiedono all’esecutivo di promuovere "un’immediata azione verso i governi e le istituzioni europee affinché l’Unione riprenda vigore e capacità d’iniziativa" anche al fine di ridurre la pressione sui titoli italiani. Ma eliminare ogni dubbio sulla solidità di lungo periodo dei nostri conti pubblici non basta.
Questa azione, si legge in un passaggio del testo, "va accompagnata e rafforzata con misure per la crescita dell’economia" chieste da anni. Un quadro in cui le parti dicono di essere pronte ad assumersi "tutte le responsabilità che la situazione richiede", ma "è il governo che deve prendere in mano il timone della politica economica e assumersi l’onere e la responsabilità di farci uscire da questa situazione", con provvedimenti immediati in Consiglio dei minsitri da portare subito in Parlamento.