Dopo anni di lotta per l’emancipazione femminile, per la parità dei sessi, le donne sono ancora discriminate, soprattutto sul posto del lavoro. Segue …
Guadagnano sicuramente meno degli uomini e la loro situazione, con la crisi economica, non è certo migliorata. Ad oggi il 17% delle donne europee vive in povertà.
In media nell’Unione Europea le donne guadagnano tra il 14 e il 17,4% in meno degli uomini e costituiscono i due terzi della popolazione inattiva. Le donne anziane, le madri e le disabili sono i gruppi più a rischio; tra le anziane le donne povere sono il 22% in Europa contro il 16% degli uomini.
La Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere del Parlamento Europeo ha votato un rapporto in cui si sottolinea la necessità di provvedimenti forti sia a livello degli Stati membri che dell’Unione europea. Sono 3 le proposte principali avanzate dai deputati. Prima di tutto quella di spingere Commissione e Stati membri a tenere in considerazione la disparità tra i sessi in tutte le politiche europee e i programmi nazionali finalizzati alla lotta contro la povertà. C’è poi la richiesta di adottare una Carta dei diritti delle donne europee, per aumentare le opportunità del gentil sesso nei 27 Stati membri.
E, infine, l’esortazione ad elaborare programmi specifici per promuovere la reintegrazione delle donne sul mercato del lavoro. Con un obiettivo misurabile: ridurre il divario dei salari con gli uomini dell’1% ogni anno. Per conciliare meglio famiglia e lavoro, inoltre, bisogna migliorare i servizi disponibili per la cura dei bambini. Anche il sistema pensionistico andrebbe cambiato visto che spesso non tiene conto delle interruzioni lavorative. E per finire, intensificare la lotta alla violenza sulle donne. I deputati suggeriscono agli Stati membri di utilizzare i fondi strutturali – e specialmente il Fondo sociale europeo – per combattere povertà e esclusione sociale.