Il 20 aprile 2011 è stato firmato l’Accordo Stato-Regioni per il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2011-2012. Con l’intesa viene prorogato per l’anno in corso e per l’anno a venire l’accordo vigente sugli ammortizzatori sociali in deroga.
L’accordo, in particolare, oltre ad arricchirsi di una sezione specifica dedicata alle misure di politica attiva per un più rapido e mirato ricollocamento dei lavoratori e per evitare il formarsi di bacini di disoccupazione di lunga durata ed a confermare ed estendere al 2011-2012 l’intesa del 17 febbraio 2010 sulle linee guida per la formazione, prevede: l’attribuzione di un ruolo precipuo ai servizi per l’impiego nei processi di riqualificazione e di ricollocazione dei lavoratori, l’impiego e la valorizzazione del sistema informativo sulle competenze e i posti di lavoro richiesti dalle imprese, il ricorso ai Fondi Interprofessionali e agli enti bilaterali nelle politiche attive e nella formazione, l’utilizzo più rigoroso degli strumenti di sostegno al reddito.
A riguardo dell’accordo, la CGIL è intervenuta per precisare che "si tratta di un’intesa interistituzionale, che non ha mai visto coinvolte le parti sociali (almeno, non la Cgil), ma che interviene su materie, in primis gli enti bilaterali e i fondi interprofessionali, su cui il ruolo delle parti non può essere quello di “gestore” di scelte altrui. Nell’intesa il governo “si impegna a predisporre un accordo quadro con le parti sociali”, dizione e concetto piuttosto indicativi di un ruolo del tutto subalterno delle parti alle decisioni governative". Inoltre, la nota sindacale evidenzia la "smentita fattuale di tutte le chiacchiere sulla ripresa, visto che si prevede la necessità di uno strumento derogatorio per altri due anni a copertura di sofferenze occupazionali che non si prevede possano essere gestite dagli strumenti ordinari."