Intervista ad Antonio Carta, Presidente di Legacoop Sardegna
Intervista ad Antonio Carta, Presidente di Legacoop Sardegna

Le preoccupazioni e le proposte, l’analisi della crisi economica, le prospettive della cooperazione e del movimento cooperativo, l’impegno di Legacoop sono al centro delle riflessioni che Antonio Carta ha scambiato con la redazione di www.legacoopsardegna.it. Segue

"Nel complesso si può dire che, nonostante la profondità della crisi, le cooperative sarde – ma in generale il sistema cooperativo nazionale – stanno reggendo l’impatto. Il segnale complessivo è che la cooperazione è riuscita a contenere gli effetti della crisi facendo ricorso solo in minima parte alla cassa integrazione in deroga (nel 2010 e fino ad oggi le richieste di CIGS hanno riguardato 151 soci o dipendenti di cooperative, poco più dell’uno per cento del totale), anche se, evidentemente, si è preferito fare ricorso ad  altri sistemi di solidarietà interna, primo fra tutti la diminuzione dell’orario di lavoro. Bisogna tuttavia notare, come ha evidenziato l’analisi del Centro Studi Legacoop che è stata illustrata nel seminario della Direzione regionale dello scorso 16 novembre, che l’andamento della crisi sta cominciando a produrre effetti negativi sui bilanci delle cooperative: con l’eccezione del settore commercio e delle cooperative sociali, tutti gli altri settori cooperativi presentano bilanci con risultati netti negativi, costringendo quindi le cooperative ad intaccare le riserve patrimoniali per pareggiare i conti. Quella stessa ricerca ci dice che le cooperative aderenti a Legacoop, pur rappresentando il 25% di tutte le cooperative sarde (quindi sia le coop aderenti ad altre centrali, sia quelle non aderenti a nessuna centrale), rappresentano il 39% del valore della produzione totale ma incidono solo per il 18% sul risultato netto negativo, segno quindi che le cooperative Legacoop sono meglio attrezzate per sostenere gli effetti negativi della crisi."

"La questione non va comunque sottovalutata, anche perché non può essere consolatoria la constatazione che le nostre cooperative stiano meno peggio delle altre. In particolare a me pare che nei settori dell’agroalimentare e delle costruzioni si stiano producendo effetti negativi preoccupanti: sul primo pesa molto l’aumento costante dei costi di produzione ed una significativa contrazione  dei consumi, sul secondo il ritardo dei pagamenti delle opere realizzate negli anni passati (sia per i privati che per gli Enti Pubblici) e un calo vistoso nella vendita del patrimonio immobiliare realizzato soprattutto nel settore turistico ricettivo, col conseguente deprezzamento degli investimenti immobilizzati."

Segue in allegato.

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