Mercoledì 11 Gennaio, presso la sede di Legacoop Oristano, si sono riunite le Cooperative del comparto ovicaprino di Legacoop Sardegna per discutere delle proposte di Legacoop al documento condiviso con i rappresentanti delle organizzazioni Cooperativistiche e l’Anci Sardegna, sul tema della crisi del comparto.
All’incontro hanno partecipato le seguenti cooperative associate: Cooperativa Allevatori (CAO) Ovini di Oristano; Cooperativa Organizzazione Produttori unione Pastori di Nurri; Cooperativa LA.CE.SA. di Bortigali; Cooperativa La Concordia di Pattada; Cooperativa Sa Costera di Anela; Cooperativa L’Armentizia Moderna di Guspini; Cooperativa Agricola Rinascita di Oliena; Cooperativa Assegnatari Associati – 3 A Arborea; Casearia Podda (del Gruppo Granarolo). Ha partecipato e condiviso il documento anche la Cooperativa LAIT di Ittiri.
Riportiamo di seguito i punti più salienti del docuemento di proposte di Legacoop Sardegna:
Legacoop Sardegna e le imprese indicate, consapevoli del problema che il settore ovicaprino sardo sta affrontando, a seguito del calo dei prezzi nel mercato internazionale, sia su diversi prodotti non solo del settore lattiero caseario (vaccino e ovicaprino), ma in particolare per il prodotto Pecorino Romano, primo prodotto caseario di esportazione della Regione Sardegna, ritengono opportuno sollecitare le istituzioni pubbliche, in primis quelle preposte a trattare la materia agricola, Regione Sardegna e Ministero delle politiche Agricole, a che si proceda a portare a compimento le misure indicate e condivise nell’ultimo anno di lavoro condiviso, e si provi ad individuare, assieme, eventuali altre misure che dovessero risultare possibili per i limiti imposti dalle norme comunitarie del settore e utili all’intero comparto.
Così come confermiamo l’importanza delle misure sul credito per il comparto che, dopo ampie discussioni e contributi diversi, hanno visto la nascita di importanti strumenti utili nel breve, ma ancor di più nel lungo periodo, che ora devono immediatamente trovare attuazione. Nello specifico ci riferiamo a:
Tale misura, individuata con l’assessorato all’Agricoltura può dare immediato respiro al comparto. L’aver recuperato 7 milioni di €uro, fondi ex Ismea, fermi dal 2008, e destinati ai Consorzi di Garanzia Fidi per impegnarli sui soggetti della filiera, contribuisce a dare respiro alle imprese (dei produttori e dei trasformatori), che in questi mesi hanno visto la restrizione del credito da parte delle Banche a seguito delle difficoltà finanziarie delle stesse.
Tale fondo è stato integrato di ulteriori 550.000 €uro, fondi fermi nella legge 4 del 2002 (legge scaduta con fondi non utilizzabili) ed ora recuperati dall’Assessorato all’Agricoltura che si integrano con i 7 milioni.
Parte di questi sono già stati assegnati ad alcuni Consorzi Fidi, come quello della Cooperazione e già operativi (per produttori e trasformatori), altri sono fermi a causa di un ricorso presentato da un Consorzio fidi regionale contro la veridicità dei dati presentati dal Consorzio Fidi nazionale di Coldiretti. Ci auguriamo che tutto si risolva nel breve per dare respiro al settore anche con quella parte di risorse ferme;
Grazie alla collaborazione tra Assessorato regionale alla Programmazione, l’associazione delle Banche ABI e le organizzazioni di rappresentanza del settore, si è messo in piedi uno strumento, già esistente in altri comparti caseari nazionali (es, Parmigiano Reggiano), che non si era mai riuscito ad avere in Sardegna.
Con tale strumento, il prodotto del Pecorino romano (oggi in eccesso vista sia la sovraproduzione che il calo di richieste sul mercato internazionale), potrà essere tolto dal mercato (per contingetare l’immissione sul mercato nel periodo di rialzo del prezzo) e messo a garanzia delle banche per l’erogazione del credito alle imprese.
Nello stesso accordo, abbiamo previsto e concordato tra le parti, che le Banche sposteranno (per chi ne avesse la necessità finanziaria) fino a 12 mesi il rientro del pagamento della precedente campagna latte (che avrebbe annullato il credito per la nuova), senza nessuna penale, e procederanno ad aprire il credito intero sulla nuova campagna in corso.
Serve far partire subito la convenzione;
Gli altri strumenti, su cui abbiamo condiviso il lavoro, sono quelli previsti dal progetto Sheep Cheese Finance messo a punto da Sfirs su incarico RAS, a valere su delibere RAS G.R. 26/13 del 11.05.2016 e 35/4 del 14.06.2016; si tratta di quattro pezzi:
Oltre a questi strumenti, che ci hanno visto in prima linea con la Regione Sardegna, in un lavoro durato quasi un anno, indichiamo, come determinante per il comparto,
Su questo punto, nel ricordare che nell predisposizione delle linee guida ministeriali, sui prodotti da individuare per il paniere dei prodotti per gli indigenti, non era previsto il Pecorino Romano. Diamo atto al Ministro del lavoro Giuliano Poletti 8vista la sua competenza), di aver recepito la nostra richiesta di indicare al Ministero delle politiche Agricole anche il Pecorino Romano, tra i prodotti da mandare a bando.
Questo permetterebbe di liberare dal mercato una parte di sovrapproduzione di Pecorino Romano, agevolando un rialzo del prezzo dello stesso sul mercato, a seguido delle legge madre quantità offerta/richiesta;
Serve quindi dare attuazione alle misure programmate e liberare quelle che in parte sono ferme per diversi motivi (come su indicato).
Serve intervenire nuovamente, come Regione Sardegna, sul Ministero delle Politiche Agricole, per accelerare l’iter della pubblicazione del Bando per gli indigenti.