Nel terzo trimestre 2012 l’occupazione in Sardegna è diminuita di 13mila unità e le persone in cerca sono aumentate contestualmente di 25mila unità. Dunque, l’aumento delle forze di lavoro è associato ad un peggioramento della situazione occupazionale. Segue …

Il mercato del lavoro in Sardegna al 3° trimestre 2012 dai dati ISTAT

 “Nel terzo trimestre 2012, l’ISTAT ha stimato in Sardegna una forza lavoro pari a 704mila unità. Si tratta di un valore inferiore di 9mila unità rispetto al periodo aprile-giugno, ma superiore rispetto all’analogo trimestre del 2011 (693). Il fatto che le forze di lavoro siano aumentate rispetto all’anno scorso, non sta a significare che vi sia stato un miglioramento delle condizioni generali del mercato del lavoro. Infatti, bisogna vedere come queste forze di lavoro sono distribuite fra occupati e disoccupati.

L’analisi della composizione di questi due aggregati evidenzia che l’occupazione è diminuita di 13mila unità e le persone in cerca sono aumentate contestualmente di 25mila unità. Dunque, l’aumento delle forze di lavoro è associato ad un peggioramento della situazione occupazionale in Sardegna.

Il confronto dei dati del terzo trimestre con il periodo aprile-giugno, mette in evidenza un calo dell’occupazione di 4mila unità, associato ad una diminuzione della stessa entità delle persone in cerca di lavoro. Sembrerebbe dunque che la stagione turistica, quest’anno, non sia stata in grado di incidere sull’aumento dell’occupazione che, generalmente, si produce nel pieno della stagione estiva, in particolare, luglio e agosto.

Una stagione turistica, quindi, sottotono, confermata anche dal raffronto con il 2011, del numero di occupati stimati dall’ISTAT nel comparto degli alberghi e ristoranti: 10mila occupati in meno. In particolare, nel 2011 il settore più rappresentativo del turismo contava 150mila lavoratori, mentre quest’anno ne conta 140mila.

Il tasso di disoccupazione in Sardegna si attesta al 14,6%, dato che colloca la nostra regione appena sotto i livelli espressi dall’intero Mezzogiorno.

A preoccupare maggiormente è la variazione annuale, in cui il più importante indicatore rappresentativo del mercato del lavoro fa segnare un balzo di oltre 3 punti percentuali. Nell’analogo trimestre del 2011, si ricorda, il tasso di disoccupazione si attestava all’11,2%.
Da sottolineare che un livello di disoccupazione così elevato nel periodo estivo non si era mai registrato da quando l’ISTAT ha introdotto i nuovi criteri di indagine (2004) e per trovare valori simili bisogna andare indietro nel tempo fino al periodo 1999-2000. …”

In allegato il testo integrale del rapporto.