Il Dipartimento statunitense dell’agricoltura (USDA) ha diffuso, a fine dicembre 2012, un report sul settore italiano della distribuzione alimentare allo scopo di indicare le strategie migliori per l’export di prodotti alimentari statunitensi nel nostro paese.
Secondo il rapporto, in Italia, il settore della vendita alimentare al dettaglio risulta estremamente frammentario e resistente ai cambiamenti. Il processo di consolidamento appare basso e i negozi tradizionali di alimentari rimangono la maggioranza dei punti vendita, seguiti da mercati all’aperto. Nondimeno, il consolidamento sta lentamente guadagnando slancio in quanto alcuni operatori italiani ed esteri stanno iniziando a espandere la propria rete di negozi, in particolare nel sud del paese.
Il quadro generale
L’Italia presenta un’economia industriale diversificata, con uno sviluppo al nord, dove dominano le aziende privare ed una situazione di minore sviluppo nel sud agricolo, afflitto da alto tasso di disoccupazione.
Questa divisione si riflette anche nella distribuzione dei punti vendita, con la maggior parte dei supermercati situati nel nord (53%), seguita da sud (27%) e dal centro Italia (20%). Mentre piccole le botteghe di quartiere e i negozi specializzati sono ancora la norma, i consumatori italiani stanno scoprendo la comodità dei grandi supermercati e ipermercati.
Gli Italiani riconoscono ancora un grande valore alla qualità e freschezza dei prodotti (che preferiscono agli alimenti surgelati), che si riflette nella pratica di una spesa effettuata su base quotidiana, piuttosto che in grossi acquisti settimanali.
I grandi supermercati e gli ipermercati stanno lentamente introducendo le proprie marche private (private label), ma, a differenza di altri paesi europei, l’accoglienza di tale marche da parte dei consumatori è ancora relativamente bassa.
La popolazione italiana sta invecchiando ed è prevista in declino nei prossimi anni. Mentre vivono più a lungo, gli italiani hanno meno figli e contraggono matrimonio in età molto più avanzata. Inoltre, contrariamente alle tendenze in atto nel resto d’Europa, la maggior parte degli italiani vive ancora in piccoli centri urbani.
La legislazione urbanistica in Italia tende a favorire gli esercizi commerciali di minore superficie: nessuna autorizzazione urbanistica è necessaria per punti vendita con una superficie inferiore a 250 metri quadri in città con oltre 10.000 abitanti. Le comunità locali, inoltre, sono spesso fortemente contrarie allo sviluppo di punti vendita di grandi dimensioni come ipermercati e centri commerciali, per i quali è richiesta l’autorizzazione da parte delle autorità locali e regionali: il che rende difficile le aperture negozi più grandi.
Allo stesso tempo, prosegue l’evoluzione della società verso famiglie di dimensioni più piccole, matrimoni più tardivi, e un numero sempre maggiore di donne nella forza lavoro: tutti fattori che si traducono in negozi alimentari che offrono prodotti già pronti, pronti da servire e pronti al consumo, in assortimento crescente.
I principali rivenditori
Ci sono sei principali attori nel settore italiano del retail: Coop Italia, Conad, Interdis, Carrefour, Auchan e SPAR.
Quattro dei maggiori protagonisti – Coop Italia, Interdis, SPAR, e Conad – sono costituiti da consorzi di operatori di piccole dimensioni e devono parte del loro successo alla loro conoscenza dettagliata delle esigenze locali e delle preferenze degli acquirenti.
Altri principali rivenditori sono Esselunga, Gruppo Pam, e il retailer francesi Carrefour, Auchan, Leclerc, così come i rivenditori tedeschi Rewe e la catena di discount Lidl. Grazie alla collaborazione con operatori locali, i rivenditori stranieri come Leclerc, Carrefour, Auchan e sono stati in grado di costruire una propria rete a livello nazionale.
Una caratteristica particolare del settore del retail italiano è il gran numero di gruppi di acquisto, che è emerso a partire dalla metà degli anni ’90 in poi, con l’obiettivo di acquisire prodotti più a buon mercato attraverso un maggiore potere d’acquisto.
In Italia, tutti i principali rivenditori di generi alimentari di massa sono membri di un gruppo di acquisto: quelli principali sono Intermedia (di cui fanno parte Rinascente, Gruppo Pam e Conad), Mecades (Interdis, Sisa, e SPAR), Coop Italia (Coop e Sigma ), Esd Italia (Esselunga, Selex e Agorà), e Carrefour Italia (con Carrefour, Finiper e Il Gigante). La presenza di questi gruppi di acquisto per molti anni ha presentato una barriera di accesso al mercato per i rivenditori stranieri, che hanno dovuto creare joint ventures con operatori locali al fine di ottenere accesso al mercato.
Anche se il settore italiano rimane frammentato, il consolidamento è aumentato negli ultimi anni. Questo processo è stato guidato principalmente da multinazionali straniere, che continuano ad entrare in partnership con operatori locali, al fine di utilizzare il know-how locale di questi ultimi e di espandersi senza violare le stringenti regole per la vendita al dettaglio.
Il futuro del formato "discount" rimane incerto, in quanto i consumatori italiani non hanno sembrato apprezzare i meriti di un negozio senza fronzoli, con imballaggi basici e una selezione spesso limitata. Forse migliorando la loro offerta di prodotti a marchio e la loro "estetica", questa tipologia di negozi potrebbe attrarre una clientela più ampia. I discount dovranno insomma discostarsi da un’immagine troppo a basso costo, migliorando l’esperienza di acquisto attraverso un ambiente più "attraente" nel punto vendita. La crisi economica ha comunque avuto un forte impatto sulle abitudini d’acquisto dei consumatori italiani, spingendoli a servirsi presso i negozi discount e ad acquistare i prodotti a marchio del distributore molto più di quanto non facessero prima.
Principali tendenze e sviluppi del settore
Nel mese di luglio 2012, la catena Conad ha registrato un aumento del 4% dei ricavi per il 2011, con 10,2 miliardi di euro di vendite. Conad ha annunciato un piano di espansione in tutta Italia con l’apertura di 260 nuovi punti vendita.
Nel mese di giugno 2012, rivenditore francese Auchan ha firmato un accordo con il rivenditore Fratelli Morgheseto per l’aggiunta di 20 nuovi punti vendita alla rete Auchan già esistente in Italia. I negozi opereranno sotto l’insegna "Simply Market", che conta già 1.800 punti vendita in tutta Italia.
Il settore del retail italiano rimane uno dei più frammentati nella UE, con molti dei marchi leader (tra cui le due più grandi catene in Italia, cioè Conad e Coop Italia) che esistono in forma di reti di piccole aziende. Con una quota di mercato del 13,7%, Coop Italia è il più grande rivenditore del paese, seguita da Conad (11%), Auchan (7,6%), Esselunga (6,9%), Carrefour (6,8%), Interdis (5,8%) e Rewe (3%).
Fonte: www.freshplaza.it