Gli anziani non autosufficienti pesano prima di tutto sulle spalle delle famiglie e, in secondo luogo, sul lavoro delle badanti. Poi viene l’aiuto della cosiddetta “rete informale” e, fanalino di coda, entrano in gioco servizi pubblici e privati.
Un dato su tutti: la spesa sostenuta dalle famiglie italiane nel 2008 per retribuire le badanti supera quella stanziata dallo Stato nel 2007 per l’indennità di accompagnamento: lo 0,59% del Pil contro lo 0,54%. La componente sanitaria della spesa pubblica dedicata agli over 65 rappresenta lo 0,46% del Pil, mentre la componente comunale si ferma a quota 0,12% (dati 2007). A rilevarlo è il primo “Rapporto annuale sull’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia” (Maggioli editore), curato dal Network non autosufficienza e promosso dall’Istituto nazionale di ricovero e cura per anziani per l Agenzia nazionale per l invecchiamento.
Ma i bisogni delle famiglie nel prendersi cura degli over 65 non più in grado di provvedere a se stessi sono soprattutto “l’organizzazione dell’assistenza, l’aiuto domestico, il sostegno psicologico e sanitario. L’area delle cure mediche è quella in cui la presenza dei servizi pubblici e privati appare più estesa”, si legge nel rapporto, per il resto ognuno si arrangia come può. La maggior parte degli over 65 non autosufficienti percepiscono l’indennità di accompagnamento (9,5%), molti si rivolgono a un assistente familiare (il 6,6% degli anziani ha una badante), alcuni chiedono l’assistenza domiciliare integrata (4,9%), mentre il 3% vive in una struttura residenziale (case di riposo, case protette, eccetera).
“Esistono numerose pubblicazioni in Italia sui bisogni delle persone anziane non autosufficienti, ma sinora non era mai stato preparato un rapporto annuale riguardante l’assistenza fornita – si legge nella presentazione del rapporto -. Il volume vuole offrire un quadro conoscitivo sullo stato di politiche e interventi nel nostro paese, e proporre linee di miglioramento. La prima parte presenta il monitoraggio dell’assistenza, in tutti i suoi elementi fondamentali: i servizi domiciliari, quelli residenziali, i contributi monetari, il sostegno al lavoro privato di cura. Per ognuno si esaminano lo sviluppo storico, il quadro nazionale, i principali modelli regionali e il confronto con l’Europa. La seconda parte affronta invece alcuni tra i temi più controversi oggi: il federalismo, la ricerca dell’equilibrio tra tensioni finanziarie ed esigenze di qualità nelle strutture residenziali, i vari modelli d’intervento rivolti all’Alzheimer e le diverse declinazioni operative dell’Unità di valutazione geriatrica”.
L’edizione 2009 del rapporto è scaricabile gratuitamente dal sito www.maggioli.it/rna.