Le Associazioni imprenditoriali, rivolgendosi unitariamente ai Capigruppo in Consiglio regionale, chiedono una profonda ridefinizione della manovra finanziara proposta dalla Giunta regionale. Di seguito le valutazioni di Legacoop Sardegna. Documenti in allegato.
Abbiamo rivolto ad Antonio Carta, Presidente di Legacoop Sardegna, alcune domande sull’iniziativa unitariamente adottata dalle Associazioni imprenditoriali verso i Capigruppo in Consiglio regionale e le forze politiche, con la quale viene sollecitato un profondo riesame della proposta di legge finanziaria avanzata dalla Giunta regionale.
Qual’è il tuo giudizio sulla situazione economica e finanziaria che stiamo attraversando ?
La situazione economica e finanziaria italiana, e della Sardegna in particolare, ha oramai assunto aspetti assolutamente allarmanti, al punto tale che qualunque manovra finanziaria del Governo nazionale, e di conseguenza dei governi regionali, rischia di essere inefficace di fronte al precipitare quotidiano di una crisi che oramai richiede interventi delle Istituzioni bancarie centrali dei singoli Stati, non solo europei, per bloccare tutte le possibilità di default che coinvolgono, a catena, i singoli Stati. E’ necessario che tutti prendano atto di questa situazione. Non è un caso che, in una situazione straordinaria come questa, il Presidente della Repubblica si sia mosso perchè nel Parlamento si creassero le condizioni per la costituzione di un Governo nazionale in condizioni di affrontare le emergenze economico-finanziarie in un clima politico diverso.
In queste condizioni, per altro, tutte le forze sociali hanno concordato che il rigore nella tenuta dei conti pubblici, per altro utile, fosse accompagnato da misure di sostegno alla crescita, indispensabili per rimettere in equilibrio le sorti della finanza pubblica.
Quale valore dai al carattere largamente condiviso ed unitario della presa di posizione delle Associazioni imprenditoriali ?
Un approccio unitario è essenziale per poter affrontare seriamente i problemi. In Sardegna esprimiamo una valutazione drammatica sullo stato dell’economia regionale che giorno dopo giorno perde pezzi interi di significativi settori economici e vanta il record negativo della disoccupazione, e di quella giovanile in particolare. Questo giudizio ha spinto tutte le Associazioni sarde della Cooperazione, dell’Industria, dell’Artigianato e dell’Agricoltura a rimettersi assieme attorno ad un tavolo e a ragionare ed agire concordemente per tentare di risollevare le sorti della Sardegna. In questo senso giudico di straordinaria importanza che anche i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL condividano questa impostazione.
Cosa non va nella proposta di finanziaria avanzata dalla Giunta regionale ?
Secondo il giudizio condiviso dall’insieme delle forze sociali, occorre un ripensamento generale sulle modalità di approccio alla Finanziaria regionale, che appare ancora ispirata, stando al documento presentato dalla Giunta Regionale, al mero concetto della tenuta dei conti.
Il documento che come Associazioni imprenditoriali abbiamo presentato alla III Commissione Consiliare cerca di ri-orientare la Finanziaria per adeguarla ai tempi che viviamo, tempi in cui è richiesto il superamento di interessi di parte o particolari nell’interesse di tutti. E’ infatti chiaro che nessuna categoria, soggetto economico o sociale che sia, può pensare di salvarsi da solo: o si fa uno sforzo complessivo e serio, che richiederà anche qualche sacrificio, o rischiamo un generalizzato e progressivo collasso dell’economia sarda.
Nel merito, da cosa proponete di partire ?
Noi constatiamo l’assenza di qualsivoglia tentativo di rimettere ordine nelle spese spesso improduttive o di arginarne altre che oramai sembrano fuori controllo, come quelle sanitarie, o affrontare con decisione le questioni attinenti al patto di stabilità interno o procedere alla necessaria accellerazione della spesa degli ingenti fondi comunitari ancora disponibili, la cui utilizzazione (fondi FESR) è ancora ferma al 22% del totale, ed investire tutte le risorse liberate verso il sostegno alle imprese e, quindi, allo sviluppo dell’occupazione.
Ai Capigruppo cosa chiederete ?
Diremo loro che la politica deve fare la sua parte: la Giunta Regionale non può limitarsi a fare annunci quotidiani di soluzione di problemi che poi non trovano riscontro o ignorare, come ha fatto in occasione della presentazione della Finanziaria regionale, le proposte delle parti sociali, mentre il Consiglio, soprattutto in questa circostanza, deve riappropriarsi del proprio ruolo legislativo per ridefinire in maniera profonda la manovra e scegliere le priorità di sviluppo dell’Isola.