Economia sommersa in Italia
Economia sommersa in Italia

A fronte di un’inflazione in costante aumento negli ultimi 10 anni e del livello dei salari dei lavoratori italiani tra i più bassi d’Europa, i sintomi della crisi sono evidenti: solo un terzo delle famiglie italiane riesce ad arrivare “tranquillamente” a fine mese

"A fronte di un’inflazione in costante aumento negli ultimi 10 anni, e del livello dei salari dei lavoratori italiani tra i più bassi d’Europa, i sintomi della crisi sono evidenti: solo un terzo delle famiglie italiane riesce ad arrivare “tranquillamente” a fine mese. È il quadro che emerge dall’indagine Eurispes realizzata con l’Istituto San Pio V di Roma, dal titolo “L’Italia in nero.
Rapporto sull’economia sommersa in Italia”, presentato lo scorso 29 marzo.
Nel nostro Paese almeno 500.000 famiglie hanno difficoltà ad onorare i mutui per la casa, aumenta il ricorso al credito al consumo, con una crescita ben superiore del 100% tra il 2002 e il 2011, in particolar modo nelle regioni insulari e meridionali; in crescita anche la povertà in “giacca e cravatta”, cioè quella dei lavoratori che pur percependo uno stipendio sono costretti ad usufruire di mense e dormitori per i poveri.
Nel bilancio familiare di una “famiglia tipo” (idealmente composta da due adulti e due bambini che risparmia su tutto pur non facendo mancare nulla ai figli) il costo medio per i beni essenziali è di 30.276 euro l’anno, cioè 2.523 euro al mese. Aggiungendo alla spesa minima categorie quali comunicazione, arredamenti, tempo libero, cultura, sport e spese impreviste, la spesa mensile
necessaria subirebbe un incremento del 25%, che equivale ad una spesa complessiva di 3.154 euro mensili. È facile intuire come il reddito medio delle famiglie non arrivi a questo importo. Stando a quanto emerge dal rapporto, solo un terzo delle famiglie sarebbe in possesso di tali cifre, i restanti nuclei familiari, non più alle prese con la “sindrome della quarta settimana”, bensì con quella della “terza settimana”, sono costretti a condurre un “difficile gioco di equilibrio” per riuscire a far quadrare i conti alla fine del mese."

Il testo integrale dell’indagine è disponibile in allegato.

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