Scontrini fiscali in cambio di detrazioni sulle tasse, questa la ricetta dell’emendamento al Ddl di Delega Fiscale: ecco come funziona il contrasto d’interesse fra contribuenti in versione italiana.
D’ora in avanti i contribuenti che vogliano ottenere detrazioni fiscali potranno presentare in fase di dichiarazione dei redditi anche gli scontrini fiscali.
È la novità contenuta in un emendamento alla delega fiscale – per la quale è in corso l’esame parlamentare – presentato dal Pd approvata in questi giorni dalla Commissione Finanze del Senato.
Si tratta dell’introduzione del contrasto d’interesse fra contribuenti. In sostanza un modo per combattere l’evasione fiscale, incentivando i contribuenti a far emettere lo scontrino agli esercenti (quindi per costringere questi ultimi a farlo), invogliandoli con la possibilità di portarli in detrazione.
Il sistema proposto nell’emendamento alla delega fiscale dal relatore Giuliano Barbolini, che di fatto rende gli stessi contribuenti degli esattori fiscali in cambi di sconti sulle tasse da pagare, è stato già collaudato in altri Paesi con ottimi risultati.
Ma il contrasto d’interessi non si applicherà indistintamente a tutte le categorie di spesa, sarà uno strumento «selettivo» che si concentrerà «nelle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell’obbligazione tributaria».
L’iter della delega fiscale prevede poi il passaggio alla Camera in terza lettura, ma si dovrebbe arrivare all’approvazione definitiva entro Natale (di Francesca Vinciarelli).