Crisi, 27 novembre mobilitazione nazionale Cisl
Crisi, 27 novembre mobilitazione nazionale Cisl

La Cisl ha proclamato una mobilitazione in tutte le città in difesa di salari, pensioni, fisco e mezzogiorno. Lo ha deciso l’esecutivo nazionale del sindacato di via Po. L’iniziativa partirà il 27 novembre.

“Il Comitato Esecutivo Nazionale della CISL, riunito a Roma il 10 novembre 2009, ascoltata la relazione del Segretario Generale, Raffaele Bonanni, la approva con l’arricchimento dei contributi dell’ampio dibattito.

Il Comitato Esecutivo constata che, nonostante le conseguenze economiche e sociali sulla crisi finanziaria, la regolamentazione dei mercati finanziari globali comprese le retribuzioni dei banchieri, continua ad essere elusa nei summit del G20, con il rischio incombente che si ripeta la bolla finanziaria.

Il Comitato Esecutivo, pur constatando una moderata ripresa dell’economia, esprime viva preoccupazione per la situazione occupazionale. Anche se meno grave che altrove grazie alle misure messe in campo con il forte impegno della CISL, essa è destinata ad aggravarsi nei prossimi mesi, per cui devono essere verificati gli stanziamenti, assicurati dal Governo, per prolungare, migliorare ed estendere a quanti ne sono privi, gli ammortizzatori sociali e va attivato il confronto annunciato dal ministro del Lavoro, per affrontare organicamente le misure idonee a rimuovere i fattori per cui una quota dei rapporti flessibili degrada in precariato.

Per il Comitato Esecutivo è necessaria ed urgente la messa in campo di una politica economica in grado di promuovere la crescita sul versante produttivo e dei consumi.

Per la CISL, pertanto, rispetto alla legge di bilancio in discussione in Parlamento, l’altra priorità, oltre le risorse per gli ammortizzatori sociali, è il miglioramento dei salari e delle pensioni (compreso l’impegno per l’implementazione del Fondo per la non autosufficienza).

Devono essere assicurate: a) la copertura dei contratti pubblici dal 2010, della decontribuzione e della detassazione del salario di produttività, degli incentivi fiscali alla compartecipazione agli utili per lavoratori e imprese, secondo il disegno della proposta parlamentare unificata sulla democrazia economica; b) una graduale riduzione della pressione fiscale su salari e pensioni, con una misura a partire dal 2010, che abbia a riferimento anche la famiglia, nel quadro di una riforma organica, di legislatura, del fisco, finalizzata ad una riduzione drastica dell’imposizione sul reddito personale, attraverso una politica di concertazione sociale.

Ferme restando questa priorità per lavoratori e pensionati, il Comitato Esecutivo condivide l’opportunità di un ulteriore alleggerimento dell’IRAP, in particolare delle PMI, per alleviarne le sofferenze finanziarie, favorirne gli investimenti, migliorarne la competitività internazionale.

Sul Mezzogiorno il Comitato Esecutivo ritiene che il Governo, dopo tanti annunci e rinvii su diversi interventi, deve, a questo punto, attuare l’impegno assunto di un tavolo interistituzionale e sociale di concertazione per un Patto di responsabilità per il Sud, che dia un forte impulso politico per rimuovere ritardi e inefficienze nell’utilizzo dei Fondi Europei e dei FAS, finalizzandoli decisamente ad interventi anticrisi per rilanciare investimenti, infrastrutture e occupazione.

Sugli obiettivi di crescita di salari e pensioni, di sviluppo del mezzogiorno e sull’urgenza della riforma fiscale il Comitato Esecutivo della Cisl proclama la mobilitazione dell’organizzazione sui posti di lavoro e nei territori, anche con riferimento alle vertenze locali. Tale mobilitazione della organizzazione partirà il 27 novembre con un confronto pubblico della CISL in ogni provincia, con il coinvolgimento delle forze politiche, delle rappresentanze imprenditoriali e del mondo associativo.
Per non compromettere il rigore dei conti pubblici, in ragione della copertura del debito, le risorse necessarie alla crescita, oltre che dall’impiego nel 2010 delle entrate dallo scudo fiscale, vanno strutturalmente reperite da un nuovo mix tributario, con particolare riferimento ai consumi e ai patrimoni, alla rendita finanziaria e immobiliare, dalla lotta all’evasione (anagrafe tributaria e tracciabilità), dalla cancellazione degli infiniti sprechi di finanza pubblica centrale e locale, rispetto alla cui individuazione e cancellazione da proporre al Governo il Comitato Esecutivo condivide l’impegno di un Avviso comune con le associazioni datoriali.

Per la crescita, oltre che agire sui consumi e rendere efficienti le politiche economiche messe in campo, con particolare riferimento al credito alle PMI, occorrono: a) la promozione di una politica industriale condivisa con il concorso della concertazione sociale, per riposizionare il sistema produttivo coerentemente con la nuova frontiera degli investimenti (innovazione, ricerca e formazione, nuove tecnologie, banda larga, economia verde, energia e ambiente, scienze della vita; b) la promozione della produttività del sistema Paese, affrontando la carenza delle infrastrutture, l’inefficienza delle PP. AA. e dei grandi servizi sociali, la mancata concorrenzialità dei servizi, i costi e la dipendenza energetici, lo squilibrio sempre più grave tra Nord e Sud del Paese.

 

Il Comitato Esecutivo, a questo riguardo, ritiene, in particolare che:
– il Governo deve provvedere al sollecito rinnovo dei contratti pubblici come l’unico strumento efficace per attuare la riforma delle P. A.;

          la riforma dell’università, pur ispirata a criteri di competitività e di merito, non deve essere l’occasione di minori investimenti pubblici, ad iniziare dalla ricerca, e pertanto va fatta oggetto di un’ampia concertazione sociale;

          le politiche di bilancio della pubblica istruzione devono ritrovare un contenuto nella riforma della scuola con una rinnovata, equilibrata attenzione ai problemi dell’occupazione nell’imminente incontro a cui si è reso disponibile il ministro del MIUR dopo la recente manifestazione della CISL.

Il Comitato Esecutivo ritiene che va data continuità agli obiettivi della manifestazione della CISL del 10 ottobre, smascherando la falsa e xenofoba equazione immigrazione criminalità, con la promozione dei diritti civili e politici degli immigrati e rimuovendo i tagli finanziari che mortificano il ruolo delle forze dell’ordine.

Il Comitato Esecutivo, che giudica con una grande preoccupazione il degrado della politica, la sua estraneità dai problemi sociali del Paese, sottolinea come in questi mesi la CISL, nonostante l’autoesclusione della CGIL, da cui si auspica che esca con il congresso, ha praticato una importante esperienza di rapporti condivisi tra sindacati ed imprese, a cui va il merito di avere evitato conflitti, perseguito il dialogo e le necessarie intese. Si è ottenuto dal Governo ammortizzatori sociali, senza i quali la crisi economica e sociale avrebbe potuto essere ben più grave di quello che è. Con la riforma del modello contrattuale si è aperta una inedita stagione di relazioni sindacali con rinnovi contrattuali- ottenuti senza scioperi per il senso di responsabilità di tutti- di natura innovativa e coerente col nuovo disegno di riforma, anche con la firma delle categorie aderenti alla CGIL, come nel caso degli alimentaristi, delle telecomunicazioni, dei cartai.

Il Comitato Esecutivo auspica che nello stesso modo si concludano positivamente e rapidamente tutte le trattative aperte nei settori industriali, nel turismo e nei trasporti. "


Roma, 10 novembre 2009

http://www.cisl.it

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