A partire dal 2010 in Sardegna saranno disponibili importanti risorse finanziarie. Cosa farne? Come coniugare sviluppo economico, occupazione, diffusione dell’investimento e visione strategica.
Costruire la scuola del futuro rilanciando l’economia e l’occupazione
A partire dal 2010 in Sardegna saranno disponibili importanti risorse finanziarie. Cosa farne? Come coniugare sviluppo economico, occupazione, diffusione dell’investimento e visione strategica. In questo articolo Marco Pitzalis – sulla scorta dell’esperienza Inglese e del piano lanciato da Gordon Brown Building Schools for the Future – avanza una proposta: si lanci un piano di investimenti per ricostruire, riqualificare, rinnovare tutte le scuole della Sardegna.
In alcuni paesi europei l’investimento pubblico si sta rivolgendo a rinforzare le infrastrutture che sono alla base del sistema di istruzione. In Francia e in Germania gli ultimi anni hanno visto emergere politiche come il Plan Campus (Francia) e l’Exzellenz-initiative (Germania). Il caso francese è emblematico di un investimento immobiliare che è mirato a contrastare la crisi economica riqualificando nello stesso tempo il territorio e procedendo ad una profonda ristrutturazione del panorama della ricerca e dell’insegnamento superiore in Francia. Iniziativa economica, investimento immobiliare, riqualificazione del territorio e rilancio del sistema di insegnamento superiore e di ricerca vengono coniugate insieme. In Francia, il governo ha investito 5 miliardi di euro in questo progetto considerato come una risposta strategica di contrasto alla crisi economica.
In Inghilterra un’operazione immobiliare e nello stesso tempo culturale di ampie dimensioni è rappresentata dal programma chiamato Building Schools for the Future (BSF), Costruire scuole per il futuro. Le caratteristiche di questa operazione lanciata da Gordon Brown sembrano meglio attagliarsi al caso sardo e l’esempio inglese potrebbe essere importato e adattato alle esigenze della Sardegna.
Si tratta del più importante programma di investimenti finanziari nella scuola pubblica inglese degli ultimi 50 anni. L’obiettivo è di ricostruire o rinnovare tutte le 3500 scuole pubbliche inglesi al fine di assicurare un ambiente di insegnamento di livello mondiale e con l’obiettivo di sostenere l’attuale e le future generazioni di giovani nello sviluppo delle proprie potenzialità.
L’investimento previsto è di 2,2 miliardi di sterline l’anno per gli anni 2005-2006, 2006-07, e di 2,4 miliardi per il 2007-08. Questo finanziamento, che si aggiunge ai finanziamenti ordinari, permette di incrementare ulteriormente il budget finanziario annuo del Department for Children, Schools and Families, che passa da 0,7 miliardi di sterline del 1996-87 a 8 miliardi previsti per il 2010-2011.
Il piano BSF è indirizzato verso gruppi di scuole identificati geograficamente che vengono poi valutati rispetto a una scala di priorità stabilite sulla base di scelte strategiche di intervento quali quello per le zone a rischio sociale ed educativo.
Un elemento cruciale nell’attribuzione del BSF, a livello locale, dipende dalle capacità degli attori scolastici e politici locali di costruire delle relazioni tra scuola e autorità locali che diano luogo a dei consorzi (Local Education Paterniship, LEP) in ogni area (Local Authority area) capaci di gestire la fase progettuale. Il consorzio LEP costituisce una joint venture tra l’Autorità Locale e fornitori di servizi del settore privato. L’intero programma prevede 15 cicli successivi di progettazione e l’attuale fase ha messo in campo i primi tre. Alcune piccole “Autorità Locali” (governo di contea, distretto o di regione) saranno interessate da un solo ciclo di intervento, mentre le più grandi sviluppano progetti che richiedono più cicli successivi.
Non si tratta dunque di un puro e semplice programma di tipo immobiliare e di edificazione. Vi è l’ambizione di una trasformazione del quadro pedagogico e del modo di amministrare e gestire l’offerta di servizi educativi che deve coinvolgere e impegnare studenti, insegnanti e comunità locali.
Questo programma è stato preceduto da uno studio pilota di valutazione d’impatto che ha stimato gli effetti di un investimento simile ed ha inoltre individuato le best-practice.(1) (2) In sostanza, l’implementazione effettiva della politica è avvenuta solo dopo uno studio attento di valutazione d’impatto basata su un campione rappresentativo ed una analisi dei processi (interviste a direttori, e survey focalizzate sugli insegnanti e sugli studenti).
In particolare, lo studio di impatto e l’analisi dei processi hanno messo in luce l’esistenza di:
Gli stessi capi di istituto sono convinti che il programma BSF possa produrre delle reali trasformazioni nel campo educativo. E i modelli di design scolastico sono stati elaborati a partire dalle valutazione che docenti e studenti hanno fornito sulle condizioni di vita e di lavoro nelle attuali scuole.
Il rumore, la luce, ma anche l’orgoglio di far parte di una scuola “bella” sono tutti elementi che incidono sulla qualità del lavoro degli insegnanti, sul loro impegno e su quello degli studenti.
In sintesi, si tratta di lanciare una campagna di ricostruzione, riqualificazione e ristrutturazione di tutte le scuole in Sardegna.
In particolare, ritengo che questo progetto offra diversi vantaggi:
Il nuovo regime delle entrate stabilito dalla giunta Soru prevede un incremento notevole delle entrate a partire dal 2010. Si tratta di 1,9 miliardi di euro di entrate aggiuntive.
Una parte consistente di queste entrate può essere impegnata in un progetto strategico di questa portata. Nella prospettiva di intervento pluriennale, si potrebbe avviare un diffuso investimento per l’adeguamento degli edifici recuperabili, la messa a norma, la riqualificazione generale degli edifici e il potenziamento degli impianti sportivi scolastici in tutto il territorio con costruzione di palestre e di piscine (la cui gestione potrebbe essere data a cooperative esterne in gestione mista con le scuole). In questo modo il finanziamento potrebbe avere un effetto immediato e dare luogo in breve tempo all’apertura dei cantieri.
L’altro “volet” del piano, quello più importante, dovrebbe prevedere un intervento di radicale ricostruzione: abbattimento e riedificazione di edifici e/o costruzione ex-novo. In questo caso, occorre un periodo preparatorio di circa un anno per elaborare progetti di elevata qualità architettonica e per l’individuazione delle aree – anche in vista di una riprogettazione della rete scolastica secondaria della Sardegna.
Naturalmente, seguendo l’esempio inglese, è necessario partire da uno studio pilota per effettuare una corretta valutazione d’impatto della politica, identificandone eventuali criticità da emendare. Quest’ultimo non necessiterebbe di finanziamenti ingenti e potrebbe essere implementato quanto prima.
Questo progetto potrebbe fare della Sardegna un esempio al pari dei paesi più avanzati a livello mondiale e soprattutto offrirebbe alle future generazioni di bambini sardi un ambiente scolastico in cui poter crescere e svilupparsi in modo armonico e dove gli insegnanti possano dare il meglio delle loro capacità e del loro impegno.
Per approfondimenti:
http://www.teachernet.gov.uk/management/resourcesfinanceandbuilding/bsf/aboutbsf/process/
Note:
(1) http://www.teachernet.gov.uk/_doc/12318/BSF%20Final%20Report%20December.pdf
(2) Department for Children, Schools and Families Evaluation of Building Schools for the Future – 2nd Annual Report. http://www.teachernet.gov.uk/_doc/13240/2ndannualreport.pdf