Corte dei conti: evasione tra 100 e 120 miliardi di euro
Corte dei conti: evasione tra 100 e 120 miliardi di euro

“Secondo i nostri calcoli l’evasione si aggira tra i 100 e i 120 miliardi di euro”, ha detto il Presidente della Corte dei Conti Giampaolino. Segue …

In Italia e in Europa si assiste ad “una caduta della compliance. Per la sola imposta sul valore aggiunto per l’Italia si evidenzia un tax gap superiore al 36%, di gran lunga il piu’ elevato tra i grandi Paesi europei, con l’eccezione della Spagna”. Lo rileva la Corte dei Conti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Secondo i nostri calcoli l’evasione si aggira tra i 100 e i 120 miliardi di euro”, ha detto il Presidente della Corte dei Conti Giampaolino che ha evidenziato anche i risultati raggiunti soprattutto sul fronte del “recupero dell’imposta già accertata, ora qualcosa in più si potrà fare sugli accertamenti”. Sempre parlando di lotta all’evasione, Giampaolino ha evidenziato come ”aspetto positivo” della manovra di fine anno “non avere contabilizzato i possibili risultati della lotta all’evasione”.

La Corte dei Conti ha poi “bacchettato” il Cipe: lo scorso anno la magistratura contabile ha esaminato 102 provvedimenti del Cipe formulando 16 rilievi e 12 osservazioni “a vuoto”. La Corte lamenta che dal controllo sulle delibere del Cipe emerge ”un notevole ritardo nell’invio delle delibere sottoposte al controllo, spesso trasmesse alla Corte anche ad un anno dalla loro approvazione, in modo disorganico e disordinato e a volte senza il corredo della documentazione essenziale”.  La magistratura contabile lamenta che tali disfunzioni impediscono un procedimento di controllo nei tempi che l’importanza delle delibere Cipe richiederebbe.
Per quanto riguarda l’attuazione del disegno normativo sul federalismo fiscale, la Corte dei Conti “pur apprezzando i progressi ottenuti con i decreti legislativi” avverte che “alcune scelte rischiano di incidere non sempre favorevolmente sulla possibilità di garantire un efficace coordinamento tra livelli di governo”.  E’ quanto emerge dalla documentazione allegata alla relazione di Luigi Giampaolino per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario della Corte dei Conti da lui presieduta. Un capitolo e’ dedicato interamente all’attuazione del federalismo fiscale. “Con la definizione del disegno di attuazione si e’ rinunciato- spiega Giampaolino-  a cogliere l’occasione di rivedere l’intero sistema che regola i rapporti finanziari tra livelli di governo, estendendo il campo degli interventi più direttamente anche ai soggetti ad autonomia differenziata. Pur recuperando e attualizzando le ragioni che giustificano il permanere di regimi particolari per gli enti delle Regioni ad autonomia speciale, si sarebbero potute superare la forte disomogeneità nelle caratteristiche e nelle fonti di finanziamento ad essi destinate, rafforzando i meccanismi alla base del coordinamento della finanza pubblica e accompagnando l’autonomia gestionale con un’analisi dei costi e dei fabbisogni standard che ne garantisse trasparenza ed efficacia”. Per il Presidente della Corte dei Conti “un’ulteriore difficoltà nella gestione degli enti puo’ derivare dall’eccessiva complessità del sistema di finanziamento e dalla conseguente incertezza sull’ammontare delle risorse”. Poi aggiunge che "l’ancoraggio a una diversa composizione di tributi delle compartecipazioni che dovrebbero sostituire i trasferimenti dalle Regioni alle realtà locali può far maturare differenze regionali anche significative nella dinamica delle risorse”. Tra l’altro “con la reintroduzione dell’imposizione sulla prima casa si è ridotto il limite del sistema che vedeva una solo parziale corrispondenza al livello locale tra soggetti beneficiari dei servizi e contribuenti”.

Occhi puntati anche sulla corruzione nella pubblica amministrazione: a vent’anni da Tangentopoli, contro la corruzione che è ancora dilagante “bisognerebbe fare quello che è stato fatto per la mafia, costruire un momento di lotta”, ha detto, fra l’altro, il Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino nel corso della conferenza stampa. Fra l’altro incarichi e consulenze restano una spina nel fianco della pubblica amministrazione. Nonostante le sentenze e le leggi – ha detto il procuratore generale aggiunto della Corte dei Conti Maria Teresa Arganelli- ci sono ancora ”casi macroscopici” in cui si perseguono “obiettivi personalistici cui e’ estraneo l’interesse pubblico”.

Inaugurazione anno giudiziario 2012: Relazione orale del Procuratore Generale Aggiunto dott.ssa Maria Teresa Arganelli

Inaugurazione anno giudiziario 2012: Relazione sull’attività svolta nell’anno 2011

Inaugurazione anno giudiziario 2012: Relazione scritta del Procuratore Generale Aggiunto dott.ssa Maria Teresa Arganelli

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Inaugurazione anno giudiziario 2012: Relazione orale del Presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino.

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