Il tema dei ritardi nei pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni sembra essere entrato nell’agenda dei decisori politici. Di seguito due documenti approvati dalla Camera dei Deputati. Segue …
Di seguito due Ordini del giorno riguardanti il tema ritardo nei pagamenti approvati giovedi scorso dall’Aula della Camera prima della votazione finale sul disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 1 del 2012, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività (AC. 5025, già approvato dal Senato). Come noto, il provvedimento, approvato definitivamente con 365 voti favorevoli, 61 contrari e 6 astensioni, verrà inviato alla GU per la pubblicazione.
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La Camera,
premesso che:
l’annoso problema dei ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni rappresenta un costo pesante per le imprese, soprattutto per le piccole e medie aziende, incidendo negativamente sulla loro sopravvivenza nel mercato, già messa a forte repentaglio dal momento di grave crisi economica, dalla scarsa liquidità e dal blocco degli investimenti;
il fenomeno del ritardo nei pagamenti da parte delle Pubbliche amministrazioni appare intollerabile anche dal punto di vista dei principi liberali di tutela della buona fede, dell’affidamento e della certezza delle relazioni giuridiche;
la prassi dei ritardati pagamenti, che ha condotto all’accumulazione di un debito rilevante nei confronti delle imprese private fornitrici di beni e servizi alla pubblica amministrazione, ha di conseguenza drenato un volume enorme di liquidità dall’economia reale, costringendo molte imprese sane ad arretrare, spesso a scomparire, lasciando spazio, sempre più di frequente, al manifestarsi, nell’economia nazionale, di preoccupanti fenomeni illeciti, fortemente distorsivi del principio della libera concorrenza;
è già in corso una seria ed attenta opera di ricognizione volta a stabilire, con assoluta precisione, l’ammontare dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione;
è evidente la necessità di intervenire con misure strutturali e con una tempistica tale da garantire risposte tecnicamente ed economicamente consistenti;
la ripresa della crescita economica non può prescindere dalla risoluzione del problema dei ritardi dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni, anche mediante l’adozione di misure alternative al pagamento, quale principale modalità satisfattoria delle imprese creditrici, a cominciare dal meccanismo di compensazione dei crediti delle imprese con i debiti erariali delle stesse,
impegna il Governo:
ad adottare misure per l’accelerazione del pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni nonché per la semplificazione e l’eliminazione dei passaggi burocratici inutili al fine di giungere a tempi di liquidazione dei debiti della Pubblica amministrazione accettabili;
a valutare la possibilità di introdurre, in uno dei prossimi provvedimenti legislativi, meccanismi di compensazione dei crediti vantati dai privati nei confronti delle Pubbliche amministrazioni con debiti di natura fiscale, per consentire un rientro dello stock di debiti delle Pubbliche amministrazioni accumulato sino ad oggi;
a valutare la possibilità di riconoscere alle imprese creditrici il diritto di ottenere da parte della P.A. debitrice la certificazione delle somme oggetto di ritardato pagamento, ai fini di una eventuale cessione del relativo credito a banche o istituti finanziari.
9/5025/79.Fugatti, Gidoni, Caparini, Rainieri, Bitonci, Laura Molteni. ACCOLTO
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La Camera,
premesso che:
l’articolo 1, del decreto-legge in esame reca interventi di liberalizzazione delle attività economiche, riducendo i vincoli e gli obblighi burocratici che gravano sulle imprese, specie su quelle di più piccole dimensioni;
sono ancora molti gli ostacoli che gravano sulle piccole e medie imprese ed in particolare le difficoltà che queste denuncia con maggior forza riguardano la mancanza di liquidità e le difficoltà di accesso al credito;
come ha ricordato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, in dicembre i prestiti alle imprese si sono contratti di circa 20 miliardi e l’entità della diminuzione è molto elevata specie se confrontata con il passato;
da tempo giace in commissione Giustizia della Camera dei Deputati una proposta di legge a.c. 3838 che attraverso modifiche all’articolo 9 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, introduce specifiche disposizioni per la tutela delle imprese che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione;
il fenomeno dei ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali rappresenta un vero ostacolo alla crescita delle imprese;
le lunghe attese per incassare quanto fatturato riducono pericolosamente la liquidità delle aziende e nei casi più gravi le mettono a rischio di fallimento con conseguenze dannose per l’economia del Paese;
è necessario che il Governo metta in campo tutti gli strumenti utili a contrastare i ritardi di pagamento alle imprese da parte della pubblica amministrazione, fenomeno questo che nel nostro Paese è allarmante e ben più consistente rispetto agli altri Paesi europei;
la citata proposta di legge in particolare introduce l’obbligo di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’avvenuta cessione dei crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione, dando quindi la possibilità alle imprese creditrici, e a loro volta ai relativi creditori, di vedere monetizzati i loro crediti e quindi di ottenere la liquidità necessaria da investire nelle proprie attività,
impegna il Governo
ad adottare le opportune iniziative, nell’ambito delle proprie competenze, per avviare in tempi rapidi l’esame della proposta di legge richiamata in premessa.
9/5025/118.Dal Lago, Fedriga, Gidoni, Caparini, Rainieri, Bitonci, Laura Molteni. ACCOLTO