Cala il sipario sul primo Festival delle Peschiere promosso da Legacoop Sardegna e Festival Dromos tra Oristano, Terralba e Cabras. Nella quattro giorni di iniziative diverse migliaia hanno preso parte alle iniziative che si sono succedute. Gli argomenti hanno riguardato il tema del lavoro e dell’inclusione, ma anche, sostenibilità e sviluppo.
Ultima tappa del percorso, che fa parte del Festival nazionale dello sviluppo sostenibile, nella peschiera Pontis di Cabras. Ricco il programma sia sotto l’aspetto dei dibattiti sia sotto quello degli spettacoli.
Un primo passo, come ha sottolineato Claudio Atzori, presidente di Legacoop Sardegna, per tracciare un percorso che conduca alla sostenibilità. Stilando un bilancio dell’iniziativa, Claudio Atzori ha ricordato che la quattro giorni che ha preso il nome delle peschiere è un primo passo per “provare a far conoscere i temi dell’agenda 2030 e il metodo provando a ragionare sui goal e sui target da prendere come metodo nelle politiche di integrazione. Lo sviluppo sostenibile non è solo ambiente ma lavoro buono, sostenibilità economica, sociale ed istituzionale”.
Dopo le discussioni di venerdì che hanno riguardato sia l’economia e Finanza sia il Lavoro, la chiusura è stata caratterizzata dalla tavola rotonda sulla cultura. Iniziativa in cui Jose Moica, responsabile regionale i CulTurMedia di Legacoop ha evidenziato e opportunità di un settore che ha un grande potenziale.
Nel corso dell’ultimo dibattito l’accento è stato posto sul potenziale riservato dalla cultura e dal territorio e dalle difficoltà che si incontrano quando si devono portare avanti gli interventi.
Al Festival delle Peschiere anche la presenza di Pierluigi Stefanini, presidente dell’Asvis che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa che va a tracciare un percorso che riguarda la “vita e il futuro di tutti noi” in cui diventa importante la “spinta che parte dai territori”. Una quattro giorni diventata punto di partenza, come ha sottolineato il presidente di Legacoop, per avviare il percorso che porti alla predisposizione «di un nuovo modello di sviluppo».