Conferma all’unanimità di Giuliano Poletti a Presidente e di Giorgio Bertinelli a Vicepresidente vicario. Direzione di 155 persone con il 73% di imprese cooperative ed il 31 % di donne.
Si sono conclusi lo scorso 8 aprile i lavori del 38° Congresso Nazionale di Legacoop ,con la conferma di Giuliano Poletti a Presidente e di Giorgio Bertinelli a Vicepresidente Vicario.
I vertici dell’organizzazione sono stati eletti all’unanimità dalla nuova Direzione Nazionale, organismo cui spetta il “governo” di Legacoop, composta di 155 persone (erano 186 nella precedente) e che vede crescere la rappresentanza delle imprese cooperative (passano dal 60 a quasi il 73% del totale dei componenti) e, in coerenza con l’attenzione agli equilibri di genere, delle donne (dal 28 al 31%).
Nelle conclusioni, Poletti ha ribadito la necessità di affermare un nuovo paradigma di società, un nuovo protagonismo sociale fondato sulla disponibilità dei cittadini a mettersi in gioco, ad organizzarsi per dare risposte ai propri bisogni. Sulla spinta di un valore essenziale: “la condivisione, che” -ha sottolineato- “significa costruire insieme il proprio futuro, costruire il bene comune che non può essere la somma di interessi individuali, ma solo il prodotto di un agire comune, dove, appunto, si condividono impegno e responsabilità”.
È una prospettiva che, ha sottolineato il Presidente di Legacoop, trova un sostegno indispensabile nell’Alleanza delle Cooperative Italiane, l’avvio di un percorso che “dovrà portarci alla costituzione di un’unica ed unitaria organizzazione di rappresentanza della cooperazione italiana”. Un percorso che, inevitabilmente, modificherà ed amplierà il campo delle alleanze del movimento cooperativo. “Da ora in poi” -ha aggiunto Poletti- “sarà nostro alleato chi condividerà il nostro modo di essere”.
Un riferimento, infine, al rapporto con le organizzazioni sindacali. “La divisione sindacale” -ha detto Poletti- “per noi è un problema in più; ma deve essere chiaro che non accetteremo che diventi un alibi per fare delle cooperative il campo per sperimentazioni più o meno fantasiose”
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