La pubblicazione è, una lista dettagliata di situazioni possibili, è scaricabile dal sito dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti: il manuale di buone prassi si rivolge a genitori, operatori e assistenti.
Non avere fretta, entrare in sintonia, essere chiari, creare rituali: quattro capitoli, corredati da foto esemplificative e da utili consigli pratici, per costruire un impianto di comunicazione tra genitori e figli non vedenti. E’ l’opuscolo "La comunicazione con i bambini disabili visivi pluriminorati", redatto e pubblicato nel 2002 da Marion Weisz, tradotto in italiano dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti, e che da oggi è on line sul sito della Uic.
"Quando non vi è un linguaggio in comune – si legge nella prefazione – la comunicazione è un viaggio senza mappa. Si impara strada facendo e voltandosi indietro si individuano i percorsi". Nato nell’ambito di una conferenza-workshop della Commissione per i ciechi e gli ipovedenti con disabilità aggiuntive dell’Unione Europea dei ciechi sul tema della comunicazione, conferenza tenutasi nell’ottobre del 1999 ad Assisi, l’opuscolo è il contributo che si è voluto dare a questa particolare realtà familiare. In quell’occasione, infatti, i partecipanti, provenienti da diversi paesi europei e tutti più o meno coinvolti nelle problematiche riguardanti tali bambini (genitori, professionisti, operatori), hanno cercato "di fornire le informazioni e gli strumenti utili per cogliere gli aspetti comunicativi di diverse situazioni e di offrire spunti per intervenire su di esse in modo tale da generare occasioni di comunicazione".
Una lista dettagliata di situazioni possibili, dal risveglio alla conoscenza di un vicino di casa, dalla pulizia personale al tempo libero, è il risultato di quell’incontro di competenze. Un esempio? "Non avere fretta, fai percepire la tua presenza gradualmente, abbi – si legge nel primo capitolo – un atteggiamento incoraggiante. La parola chiave per tutte le immagini di questo capitolo (e forse per tutte le immagini del libro) è ‘tempo’. Nella comunicazione con gli altri noi generalmente non ci soffermiamo ogni volta a chiederci se l’altra persona ha compreso veramente il messaggio. La comunicazione con bambini come quelli di cui si parla in questo libro è diversa. Per loro, il mondo che li circonda e le cose che vi accadono sono meno chiari di quanto non lo siano per noi".
Sottoposto a una revisione critica da parte di un gruppo di genitori, l’opuscolo "non è la formula della felicità, ma suggerisce idee e comportamenti su come creare delle occasioni di comunicazione e iniziare insieme un percorso di contaminazione e conoscenza con i propri figli – dicono i genitori -. Aldilà della disabilità". L’opuscolo è scaricabile in formato Word e Pdf. (Erica Battaglia)
www.superabile.it (27 luglio 2009)