Sono ancora in balia del mare in burrasca i duecento migranti a bordo di un barcone «scortato» da venerdì sera dalla petroliera Antignano. L’imbarcazione è entrata oggi in acque italiane.
Ieri sera dal porto di Pozzallo, nel ragusano, erano partite due motovedette della Capitaneria di porto con medici a bordo, ma hanno dovuto fare rientro per il mare troppo agitato. A bordo della barca ci sarebbero circa 200 migranti provenienti dall’Eritrea, dalla Somalia e dal centro Africa, tra cui molte donne e bambini. Sia le autorità maltesi, che quelle libiche si sono rifiutate fino ad ora di intervenire, nonostante la richiesta avanzata dal Comando generale delle Capitanerie di Porto. La petroliera non si può avvicinare troppo all’imbarcazione a causa del maltempo.
Trattandosi di una motocisterna di 176 metri e 40 mila tonnellate di stazza lorda, rischierebbe di speronare l’imbarcazione, facendola colare a picco. L’equipaggio dell’Antignano – cui va la più sentita ammirazione e stima – è tuttavia riuscito a lanciare viveri e generi di prima necessità ai naufraghi. La situazione è drammatica. Ogni manovra errata potrebbe comportare il rovesciamento in mare dei 200 e la richiesta di un pronto intervento che la petroliera non può garantire vista la sua stazza.
Rischia di affondare la barca con i migranti. A lanciare l’allarme dal barcone era stato tre giorni fa uno dei migranti a bordo con un telefono satellitare. I migranti sono stati «rifiutati» dalle autorità maltesi. Resta da vedere che cosa farà l’Italia: secondo indiscrezioni i 200 richiedenti asilo potrebbero essere respinti in Libia. Da Tripoli infatti, secondo quanto sostiene il Times of Malta, è partita la nave da guerra Al Hani.
Malta infatti sostiene che al momento dell avvistamento la barca si trovasse in acque internazionali di competenza libica, 70 miglia a nord di Bengasi. Mentre invece secondo le autorità italiane l avvistamento sarebbe avvenuto a circa 160 miglia a sud dell isola Stato, e quindi in acque di competenza maltese.
Secondo Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, «la storia si ripete». «Non è stato soccorso da nessuno – ha detto Boldrini – sia perché le condizione del tempo e del mare sono difficili, sia perché c’è stato di nuovo un palleggiamento di responsabilità. Per fortuna le cose sono andate bene, ma questo atteggiamento preoccupa fortemente perché espone i migranti a maggiori pericoli».
Fonti: http://fortresseurope.blogspot.com/ e http://clandestino.carta.org