Inevitabili gli “effetti restrittivi” dell’aggiustamento dei conti, “comunque necessario”. Per l’Istituto “rischiamo una fase di stagnazione”. Impossibile comunque ridurre l’entità della manovra. Per il 2011 previsto un Pil sotto l’1% .
"L’aggiustamento dei conti, necessario per evitare uno scenario ben più grave, avrà inevitabilmente effetti restrittivi sull’economia" e siccome "la crescita del commercio mondiale difficilmente tornerà nei prossimi anni sugli elevati livelli precedenti la crisi, rischiamo una fase di stagnazione che rallenterebbe anche la flessione del peso del debito sul Pil". E’ l’avvertimento che arriva dal vice direttore generale della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso dell’audizione sulla manovra di fronte alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato.
Per Visco, "eventuali cambiamenti nella struttura della manovra dovrebbero andare nella direzione di ridurre il peso degli aumenti delle entrate, accrescere il ruolo delle misure strutturali". E ‘il riequilibrio dei conti dovrebbe associarsi a una politica economica volta al rilancio delle prospettive di crescita della nostra economia". In ogni caso, Bankitalia ribadisce che "l’entità della manovra non può essere ridotta, anche alla luce della sfavorevole evoluzione del quadro macroeconomico internazionale".
In allegato il testo integrale della relazione del vice-direttore generale della Banca d’Italia, Ignazio Visco, svolta al Senato il 30 agosto 2011.