È stata approvata alla Camera: prevede programmi si cura individualizzati per malati e famiglie, risposte ad hoc per i più piccoli in ambito pediatrico, formazione del personale sanitario, obbligo per le Regioni di fornire standard omogenei in tutto il paese.
Programmi di cura individualizzati per malati e famiglie, risposte ad hoc per i più piccoli in ambito pediatrico, formazione del personale sanitario, obbligo per le Regioni di fornire standard omogenei in tutto il paese, pena la perdita dei fondi. Sono i punti cardine della legge sulle cure palliative e la terapia del dolore approvata ieri alla Camera.
Via, dunque, alle novità, con un obiettivo principale: abbattere le differenze di accesso a queste cure che si registrano sul territorio. Ma tra le innovazioni della legge c’è anche un’attenzione specifica alle esigenze dei più piccoli, i pazienti pediatrici, e la semplificazione dell’accesso ai medicinali impiegati nella terapia del dolore. In Italia sono oltre 250 mila i malati che erano in attesa di questo provvedimento, a cui si sommano 11 mila bambini. Il 70% di questi pazienti, è stato specificato oggi a Montecitorio, attualmente non gode delle cure adeguate.
ASSISTENZA IN RETE: La legge tutela "il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore". Le strutture che erogano questi servizi dovranno assicurare un "programma di cura individuale per il malato e la sua famiglia" tutelando la dignità del paziente "senza alcuna discriminazione". Sul territorio saranno attivare due reti, una per le cure palliative e una per la terapia del dolore, monitorate dal ministero della Salute per garantire pari accesso a questi servizi a tutti i pazienti e su tutto il territorio.
Nei prossimi mesi saranno indicati i requisiti necessari alle strutture per fare parte delle due reti (requisiti che dovranno essere approvati in Conferenza Stato-Regioni) e sarà definito un tariffario nazionale per queste cure. Il ministero predisporrà apposite linee guida per promuovere e coordinare gli interventi regionali in materia. Chi non rispetterà legge e linee guida rischia di perdere fondi: in ballo c’è l’accesso al finanziamento integrativo del Servizio sanitario nazionale.
LA CAMPAGNA INFORMATIVA: Il ministero guidato da Ferruccio Fazio per il triennio 2010/2012 dovrà promuovere la "realizzazione di campagne istituzionali di comunicazione" per informare i cittadini sull’accesso ai programmi di assistenza. Lo stanziamento previsto per questo capitolo è di 50.000 euro per il 2010, 150.000 per il 2011, 150.000 per il 2010.
LA FORMAZIONE DEL PERSONALE: Ministero dell’Istruzione e della Salute dovranno indicare "specifici percorsi formativi" e istituire un master per preparare il personale.
IL MONITORAGGIO: Il ministero della Salute dovrà monitorare l’applicazione della legge, tenendo d’occhio, in particolare, lo sviluppo delle due reti, lo stato di avanzamento e le prestazioni erogate. Ogni anno sarà presentato un rapporto in Parlamento. Per il monitoraggio ci sono 150.000 euro stanziati per il 2010.
LE RISORSE: La copertura finanziaria della legge è di 1 milione di euro per il 2010, 1,3 milioni per il 2011, 300 mila euro per il 2012. Fin qui il denaro fresco. Ma per la "realizzazione delle finalità" del provvedimento viene anche vincolata per un importo "non inferiore a 100 milioni di euro annui, una quota del fondo sanitario nazionale".