Legacoop, unitamente alle altre Associazioni datoriali della Sardegna, comprende le ragioni della mobilitazione sindacale per la difesa dell’economia isolana. L’incontro con CGIL CISL UIL ha prodotto significative convergenze e l’impegno ad un percorso congiunto.
La Nuova Sardegna, 2 luglio 2009.
"CAGLIARI. Si allarga l’adesione alla Vertenza Sardegna e allo sciopero generale dell’industria fissato da Cgil Cisl e Uil per il 10 luglio. Ai sindacati è arrivato il «sì» di diverse sigle imprenditoriali e potrebbe arrivare anche quello delle associazioni di Province e Comuni. L’iniziativa promossa dal sindacato sta quindi andando oltre le tradizionali rivendicazioni dei lavoratori e sta trascinando l’intera economia isolana, a conferma della gravità della crisi produttiva della Sardegna. Ieri le segreterie regionali di Cgil Cisl e Uil hanno annunciato il «sì» di Confindustria, Api sarda, Lega delle cooperative, Coldiretti, Confagricoltura e Confapi, che sono intervenute all’incontro organizzato dalle tre organizzazioni sindacali. Ai sindacati regionali che stanno confrontandosi con tutte le organizzazioni isolane, stanno arrivando adesioni anche dalle istituzioni. Venerdi 9 luglio, al palazzo regio di Cagliari, l’assemblea generale dell’Ups (Unione Province sarde ufficializzerà la partecipazione allo sciopero. Non viene esclusa anche l’adesione dell’Anci, l’associazione dei Comuni, con la quale i vertici sindacali sono in stretto contatto. «La partecipazione unitaria delle forze sindacali, professionali, imprenditoriali, della cooperazione e delle istituzioni – hanno detto Piero Cossu (Cgil), Mario Medde (Cisl) e Francesca Ticca (Uil) – rafforza la posizione complessiva dell’isola nei confronti del governo e rappresenta una sollecitazione ulteriore all’apertura di un tavolo a Palazzo Chigi sulla Vertenza Sardegna». La data del 10 luglio non segnerà l’arrivo ma una nuova partenza: lo sciopero, infatti, sarà l’inizio di una nuova mobilitazione sindacale che, in autunno, sfocerà nell’organizzazione del «Congresso del popolo sardo» con tutte le forze sociali, economiche, partitiche e culturali per elaborare – è detto in una nota di Cgil Cisl e Uil – una piattaforma politico-programmatica rivendicativa nei confronti dello Stato e dell’Unione europea. Intanto, dopo il via libera della Camera dei deputati al disegno di legge su sviluppo e energia, il presidente di Confindustria Sardegna, Massimo Putzu, ha dichiarato che «l’approvazione all’unanimità delle norme che consentiranno un calo del prezzo dell’energia venendo incontro alle necessità delle grandi industrie energivore operanti nell’isola Sardegna rappresenta un successo della politica del dialogo». Putzu ha sottolineato che «il lavoro fatto unitariamente dai deputati sardi di entrambi gli schieramenti costituisce un esempio positivo che ci auguriamo possa ripetersi anche su altre partite."