Occupati, ma poveri: accade in Europa e ancora di più in Italia. L’8% dei lavoratori nell’Ue è a rischio povertà, e la percentuale sale al 10% nel nostro Paese, dove l’effetto degli ammortizzatori sociali è tra i più bassi dell’Unione.
Per la prima volta un Rapporto della Commissione europea analizza l’impatto che l’occupazione e le misure di protezione sociale hanno avuto per ridurre la povertà e per migliorare le condizioni di vita dei più vulnerabili. Con la crescita economica è aumentato il tenore di vita, ma sono cresciute anche le disuguaglianze, e la povertà resta un problema che non si è modificato negli anni.
È a rischio povertà, secondo gli ultimi dati disponibili relativi al 2007, il 17% della popolazione in Ue e il 20% in Italia, dove gli ammortizzatori sociali hanno un impatto molto limitato nel combattere la povertà. I motivi, secondo la Commissione europea, sono da ricercare nel fatto che in Italia non c’è un reddito minimo, considerato uno strumento molto forte di contrasto all’indigenza.