Il quadro fornito dal Joint Report of Pensions 2010 della Commissione europea.
ITALIA: nel privato 60 anni per le donne e 65 gli uomini; nel pubblico 61 anni per le donne, ma l’innalzamento a 65 anni è previsto dall’anno prossimo. Si deve poi aggiungere un anno ulteriore previsto dalla finestra mobile inserita nella manovra correttiva del 2010. Resta la possibilità di uscire con la pensione di anzianità a 60 anni con 36 di contributi (61 gli autonomi), età cui va comunque aggiunta la finestra mobile. Particolarità del nostro paese: gli istituti previdenziali hanno nel loro bilancio anche le uscite per ammortizzatori sociali. All’estero, invece, queste indennità sono spesso erogate da istituti separati e caricate sulla fiscalità generale.
FRANCIA : uomini e donne a 62 anni. Aumento progressivo di quattro mesi ogni anno dal luglio 2011 (a regime nel 2018) a cominciare dai nati dopo il 1 luglio 1951.
GERMANIA : 65 anni per gli uomini e donne, nati prima del 1 gennaio 1947. L’obiettivo è 67 anni per tutti con un aumento graduale dal 2012 al 2019 a partire dai nati nel 1947.
REGNO UNITO : uomini a 65 anni; per le donne è previsto un graduale aumento fino a 65 anni dal 2010 al 2020; 68 anni per tutti tra il 2024 e il 2046.
SPAGNA: 65 anni per uomini e donne. Aumento graduale fino a 67 anni dal 2018 al 2027.
BELGIO: 65 anni per uomini e donne.
DANIMARCA: 65 anni per uomini e donne. Innalzamento a 67 tra il 2024 e il 2027 e dal 2025 l’adeguamento all’incremento della speranza di vita media dei sessantenni.
FINLANDIA: 65 anni per la pensione di base; da 62 a 68 anni per la pensione legata alla retribuzione.
SVEZIA: età flessibile fra i 61 e i 67 anni.
Fonte: www.rassegna.it