Si è riunita nei giorni scorsi l’Assemblea Regionale delle cooperative Culturali, per discutere e mettere a fuoco un documento valutativo sulla attuale situazione del settore in Sardegna, da sottoporre in termini propositivi alla nuova Giunta Regionale.
Nella riunione è stato presentato un documento che richiama i diversi punti critici del quadro complessivo del settore, partendo dalla ormai annosa questione della “internalizzazione” delle gestioni dei beni culturali e dei servizi connessi, e la conseguente “stabilizzazione” di tutti gli operatori attualmente impegnati in qualità di soci e dipendenti delle numerose cooperative che gestiscono in appalto tali servizi. Si tratta di una posizione sostenuta da tempo dalla associazione “Nessuno a casa”, che verosimilmente risulterà non percorribile in virtù del complesso di norme che regolano limiti e modalità di accesso al pubblico impiego, ma che in ogni caso va risolta preliminarmente all’avvio di qualsivoglia ragionamento su ristrutturazione e rilancio del settore.
Dall’Assemblea è venuto chiaro un messaggio di esigenza celerità nella definizione del problema da parte della Regione Sarda, tale da poter consentire un rapido confronto sul settore col campo sgombro da questioni che di fatto hanno impedito fino ad oggi di dare concretezza ad una pianificazione seria sia dei progetti, sia dell’impiego delle risorse, sia della revisione delle regole di utilizzo delle stesse.
Nella proficua e articolata discussione hanno avuto particolare rilievo inoltre temi come l’adozione di linee guida per le procedure di appalto da parte dei comuni, i tempi di pagamento delle prestazioni, l’adeguatezza dei prezzi individuati in sede di gara.
Su questi temi, oltre a quelli riguardanti il tema più complessivo del rilancio di questo settore strategico per lo sviluppo del territorio regionale, si sono incentrati numerosi interventi.
A conclusione del dibattito, su proposta del Presidente Regionale di Legacoop, Claudio Atzori, è stato nominato il coordinamento del settore, interamente costituito da dirigenti di cooperative, che verrà riconvocato a breve per l’individuazione del coordinatore e per lo sviluppo dei temi trattati nella Assemblea, in un documento che ricomprenda anche gli eventuali ulteriori contributi che verranno dalle cooperative.