Legacoop Sardegna ha organizzato lunedì 15 aprile a Villamassargia un incontro pubblico dal titolo “Cooperare per il Sulcis”, che ha richiamato nella ex Casa Fenu un nutrito pubblico di aziende e cittadini. Segue …
La zona di esenzione fiscale come una boccata di ossigeno per un paziente in fin di vita come il Sulcis-Iglesiente. Magari non sarà risolutiva, ma potrebbe essere un’occasione fondamentale per molte aziende del territorio, prima per sopravvivere e poi magari per riprendere a crescere. Per questo motivo la Legacoop Sardegna ha organizzato lunedì 15 aprile a Villamassargia un incontro pubblico dal titolo “Cooperare per il Sulcis”, che ha richiamato nella ex Casa Fenu un nutrito pubblico di aziende e cittadini. Il presidente di Legacoop Sulcis, Danilo Bianchini, ha fatto gli onori di casa e ha spiegato come sia necessario “Fare presto, anche in questa direzione. È importante che nessuna azienda, cooperativa o meno, sia tagliata fuori da quest’opportunità della zona di esenzione fiscale. Per questo motivo abbiamo la necessità di sapere cose concrete, come ad esempio quante aziende potranno accedere al provvedimento e se saranno escluse quelle maggiormente in difficoltà, magari perché non hanno il DURC in regola. E in questo momento non sono poche”. Nel merito del provvedimento è entrato il presidente della provincia di Carbonia – Iglesias, Tore Cherchi che ha alle spalle un’importante carriera parlamentare. “Abbiamo deciso di puntare su una misura fiscale compatibile con le direttive europee. Crediamo sia una misura praticabile e utile. Praticabile perché, appunto la misura sulle zone franche urbane non ha bisogno di essere autorizzata da Bruxelles. Un imprenditore di piccole e micro imprese, entro i 200mila euro di fatturato annui, potrà avere accesso ad agevolazioni fiscali da parte del Governo direttamente. Le risorse saranno prese direttamente dal Piano Sulcis. È anche utile. Perché interviene sul funzionamento dell’impresa, abbattendo o annullando addirittura alcune tasse come IMU, IRPEF e IRES”.
“Per una piccola azienda vedersi abbuonate tutte queste imposte in un triennio, continua Cherchi, può significare molto. Nel Sulcis Iglesiente, solo di IRPEF E IRES sono stati versati 12 milioni di euro, nell’ultimo anno”. La copertura del provvedimento arriva dal Piano Sulcis, che è dotato di 580 milioni, di almeno 100 saranno destinati alla zona di esenzione fiscale. “Esistono già esempio di zone franche urbane, che hanno riguardato normalmente quartieri di grandi città, ha concluso Tore Cherchi, ma per la prima volta questo provvedimento è esteso ad una intera provincia, a 23 centri”.
Il parlamentare del Pd, Francesco Sanna, che è stato relatore del provvedimento ha difeso la scelta e l’importanza del provvedimento “La nostra intenzione era dare una mano alle imprese del territorio, aiutandole a rimanere vive e poi, magari, in una seconda fase riuscire a crescere. L’esempio da cui siamo partiti è stato quello de L’Aquila dopo il terremoto e i dati che ci arrivano sono molto incoraggianti. Accedere alla zona di esenzione fiscale sarà semplice, ci sarà un modulo da compilare, in cui l’impresa chiede quanti soldi vuole avere. Non ci sarà una graduatoria, ma una semplice ridistribuzione dei fondi tra quanti li richiedono. Ovviamente l’azienda richiedente non deve essere in stato di fallimento. Le imposte su cui si potrà richiedere l’esenzione sono IRPEF e IRES, IRAP, INPS per dipendenti e IMU. Abbiamo scelto il Sulcis, perché abbiamo trovato una corrispondenza tra enti locali e perché il Sulcis aveva, purtroppo, i parametri economici giusti. È chiaro che questo provvedimento è solo un inizio, ma può rappresentare un aiuto fondamentale e disponibile da subito per le aziende del territorio”. Le conclusioni dell’incontro, dopo un breve dibattito con il pubblico, sono state affidate al presidente di Legacoop Sardegna, Claudio Atzori “Per noi era importante aprire una discussione in questo territorio, partendo dai numeri drammatici che conosciamo. Un territorio dove la capacità imprenditoriale è 3 punti inferiore alla media regionale. Noi come Legacoop siamo qui per provare a dare una mano. Io penso che non dovremmo ripetere l’errore di puntare solo su micro imprese o ditte individuali, magari per dare il segno di una vitalità statistica che in realtà dura poco. Dovrebbero essere privilegiate le imprese che vanno ad aggregare un maggior numero di persone. Da questo punto di vista, noi come Legacoop ci mettiamo a disposizione sia dei cittadini e delle imprese, sia delle istituzioni”.