Le conclusione del Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013
Le conclusione del Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013

In allegato i documenti conclusivi del Consiglio europeo svoltosi il 7-8 febbraio 2013, con il quadro finanziario pluriennale approvato dai Governi e ora sottoposto al parere del Parlamento europeo. Di seguito un giudizio di Errani, per la Conferenza delle Regioni.

“Così si rischia di colpire la capacità di crescita europea proprio nel momento in cui più forte è il bisogno di rilancio della competitività, della ricerca e dell’innovazione in tutta Europa” è il commento del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco  Errani, alla bozza di bilancio europeo 2014-2020.

Oltre al maggior trasferimento di risorse verso le aree più deboli d’Europa e del nostro Paese, “l’aumento dei fondi alle aree meridionali e rurali è sicuramente un’azione di sostegno in un momento di grande e perdurante difficoltà dell’economia” spiega Errani, che però esprime “grande preoccupazione per il taglio drammatico ai fondi per la crescita”.

“Il negoziato è stato condotto con una forte attenzione agli interessi dei singoli Stati – continua Errani – e con un atteggiamento da parte di alcuni Paesi segnato da una visione ristretta ed egoistica. Occorre dunque cambiare strada, altrimenti  cresceranno i problemi per l’Europa e per l’Italia e la stessa strategia di Europa 2020 resterà un libro dei sogni.
Quella che esce oggi è l’immagine di una Europa cristallizzata – conclude Errani – ancora divisa tra aree forti e aree deboli, incapace invece di darsi una strategia unitaria di nuovo sviluppo”.
Nella bozza di compromesso sul bilancio 2014-2020 dell’Unione Europea, il presidente Van Rompuy ha presentato le prime cifre ai leader dei 27.

Il tetto complessivo di spesa è di 960 miliardi di euro per gli impegni e 908,4 per i pagamenti effettivi. Rispetto alla proposta di novembre, quindi sono stati tagliati oltre 10 miliardi, cifra che potrebbe accontentare tutti. Sarebbe la prima volta che la Ue diminuisce il suo bilancio, ma secondo molti analisti si tratta di un compromesso al ribasso perché si rinuncia alla crescita.

Per l’Italia sembrano esserci delle novità importanti: il saldo netto migliora di 500 milioni di euro all’anno e 1,5 miliardi per le regioni meno sviluppate. L’Italia guadagna mezzo miliardo di euro di compensazioni ‘extra’ per le regioni meno sviluppate all’interno dei Fondi strutturali: nella bozza di bilancio pluriennale del presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, al nostro paese vengono destinati 1,5 miliardi di euro di fondi aggiuntivi all’interno dei Fondi strutturali.

In Italia le regioni svantaggiate (quelle che hanno meno del 75% del reddito medio pro-capite dell’Ue) sono quelle del Mezzogiorno.

Nell’impostazione si sostiene che finora alcuni Paesi membri siano stati particolarmente colpiti della crisi  economica dell’area euro, con un impatto diretto sul loro livello di  prosperita’. Per affrontare questa situazione e per sostenere la  crescita e la creazione di posti di lavoro in questi Paesi, dai fondi  strutturali arriveranno allocazioni aggiuntive: 1,375 miliardi per la  Grecia, un miliardo per il Portogallo, 100 milioni per l’Irlanda,  1,824 miliardi per la Spagna e 1,5 miliardi per l’Italia, per le  regioni meno sviluppate.

Errani su bozza Bilancio UE:  preoccupazione per taglio fondi per la crescita

ANSA-IL PUNTO/ UE: BILANCIO, VERSO COMPROMESSO AL RIBASSO

UE: BOZZA BILANCIO, 1,5 MLD IN PIU’ PER REGIONI MENO SVILUPPATE ITALIA

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