ILO: aumenta ancora la disoccupazione
ILO: aumenta ancora la disoccupazione

A 5 anni dall’inizio della crisi finanziaria globale, persiste la depressione dei mercati del lavoro. La disoccupazione continua ad aumentare con il peggioramento della congiuntura economica.

GINEVRA (ILO News) – Dopo una pausa di due anni, la disoccupazione mondiale torna ad aumentare nel 2012 e si prevede un ulteriore rialzo nel 2013, avverte l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) nel suo nuovo rapporto.

Secondo il Rapporto sulle Tendenze globali dell’occupazione 2013, il numero di disoccupati a livello mondiale è aumentato di 4,2 milioni nel 2012 superando la cifra di 197 milioni e portando il tasso di disoccupazione a quota 5,9%.

Nel 2012, un quarto di questo aumento è stato registrato nelle economie avanzate mentre tre quarti in altre regioni del mondo, producendo effetti significativi nelle economie in via di sviluppo dell’Asia dell’est, Asia del Sud e Africa sub-Sahariana.

"Il quadro economico incerto e l’inadeguatezza delle politiche adottate per affrontarlo, hanno indebolito la domanda aggregata, frenando così gli investimenti e le assunzioni" , ha dichiarato il Direttore Generale dell’ILO, Guy Ryder. "Questo ha prolungato la crisi dei mercati del lavoro in vari paesi, riducendo la creazione di occupazione e aumentando la durata della disoccupazione, anche in quei paesi che, precedentemente, avevano bassi tassi di disoccupazione e mercati del lavoro dinamici".

"Inoltre, molti dei nuovi posti di lavoro richiedono competenze che le persone in cerca di lavoro non posseggono", ha aggiunto. " Per poter rispondere a questo mismatch, i governi devono intensificare gli sforzi per sostenere lo sviluppo di competenze e la riqualificazione, sforzi che devono essere indirizzati innanzitutto ai giovani".

Secondo il rapporto, a livello mondiale, il numero dei lavoratori poveri sta diminuendo ma ad un ritmo più lento rispetto al periodo precedente alla crisi. 

Una nuova classe di lavoratori a medio reddito, che potrebbe essere di stimolo all’economia globale, sta nascendo nei paesi emergenti. Ma, per il momento, il loro potere d’acquisto non è sufficiente a compensare la debole crescita delle economie avanzate. 

Pessimismo per il medio termine, in particolare per i giovani
Se guardiamo al medio termine, le previsioni indicano che la ripresa economica globale non sarà sufficientemente forte da ridurre la disoccupazione con rapidità, e si stima che il numero delle persone in cerca di lavoro supererà i 210 milioni nel corso dei prossimi 5 anni.
La situazione del mercato del lavoro resta particolarmente sconfortante per i giovani, con circa 74 milioni di persone tra i 15 e i 24 anni senza lavoro, che equivale ad un tasso di disoccupazione giovanile del 12,6%.
Desta particolare preoccupazione il fatto che sono sempre più numerosi i giovani che sperimentano una disoccupazione di lunga durata. Nelle economie avanzate, circa il 35% dei giovani senza lavoro è rimasto fuori dal mercato del lavoro per almeno 6 mesi o anche più a lungo. Di conseguenza, cresce il numero di giovani scoraggiati che abbandonano la ricerca di un lavoro.
Sperimentare periodi di disoccupazione di lunga durata o abbandonare il mercato del lavoro all’inizio della propria carriera, va a pregiudicare le prospettive di lungo termine penalizzando l’acquisizione di competenze professionali e sociali dei giovani e di esperienza professionale in azienda.
E’ probabile che le differenze della disoccupazione giovanile tra regioni si accentueranno. Nei prossimi 5 anni ci si aspetta un leggero miglioramento nelle economie avanzate, mentre è previsto un peggioramento nelle economie emergenti dell’Europa orientale, Asia dell’est e sud-est e del Medio Oriente.

Ryder ha sottolineato che i responsabili delle politiche devono trovare risposte coordinate alla crisi.
"Vista la natura globale della crisi, i paesi non possono affrontarla individualmente e solo con misure a livello nazionale" ha affermato. "La profonda incertezza, che sta reprimendo gli investimenti e la creazione di occupazione, non diminuirà se i paesi adottano soluzioni divergenti".
Secondo il rapporto, i responsabili delle politiche dovrebbero concentrarsi su altre tre questioni legate tra loro: avviare un’azione coordinata a supporto della domanda aggregata, in particolare attraverso l’investimento pubblico mentre quello privato continua ad essere debole; affrontare i crescenti problemi legati al mismatch nel mercato del lavoro attraverso programmi di formazione e riqualificazione; dare la priorità alla lotta contro la disoccupazione giovanile.
In alcuni paesi europei, si è dimostrata particolarmente efficace l’attuazione di sistemi che garantiscono l’occupazione o la frmazione di gruppi mirati di giovani. Si tratta di programmi che hanno, tra l’altro, costi ragionevoli.

"Il costo dell’inattività, che porta alla disoccupazione di lunga durata e accentua la disconnessione dei giovani alla società, sarebbe molto più elevato", ha concluso Ryder. 

Tendenze mondiali dell’occupazione 2013: Dati relativi a economie avanzate e Unione Europea
– Le condizioni della crisi sono tornate nella maggior parte della regione, e l’avversione degli investitori per il rischio in Europa si sta diffondendo.
– A causa dell’incertezza, le imprese non sono propense ad assumere.
– Il tasso di disoccupazione all’8,6% nel 2012 dovrebbe ulteriormente aumentare quest’anno per poi diminuire a partire dal 2014.
– La disoccupazione giovanile è particolarmente alta in Europa, con picchi del 50% in alcuni paesi. Un numero sempre più importante di giovani ha rinunciato a ricercare un lavoro.
– Quasi il 34% delle persone alla ricerca di un lavoro è stata disoccupata per almeno 12 mesi o anche più a lungo, contro il 28,5% prima della crisi.
– Il mismatch tra domanda e offerta di competenze professionali ha effetti sempre più importanti sui mercati del lavoro.

Vai al Rapporto integrale e ad altro materiale (in inglese)

Ufficio ILO per l’Italia e San Marino
Tel. +39 06 6784334 – E-mail: ilostampa@ilo.org
www.ilo.org/rome



Condividi sui Social Network