Legacoop Nord Sardegna aderisce alla manifestazione indetta dalle Organizzazioni sindacali CGIL-CISL-Uil per il giorno 26 ottobre prossimo.
Il Nord Sardegna ed in particolare la provincia di Sassari, subisce, da anni, una crescente e pare inarrestabile crisi che investe tutti i settori produttivi. Il mondo delle imprese cooperative resiste tenacemente, pur di garantire i livelli occupativi ai soci lavoratori, facendo leva sulla solidarietà e la mutualità interna.
Tuttavia anche nel mondo della cooperazione che è presente in ogni settore produttivo: industria, costruzioni, pesca, agroalimentare, servizi alla persona, turismo e servizi vari, si registra un grado di sofferenza non più tollerabile, ben oltre ogni livello di guardia.
Legacoop, ritiene inconsistente l’azione che il governo nazionale ha posto in essere per affrontare i problemi dell’isola a partire dal non garantire, per merci e passeggeri che transitano via mare, la continuità territoriale. Si tratta, questo, di un nodo cruciale per l’intera economia della Sardegna, che se non risolto tempestivamente, affosserà, definitivamente, settori trainanti come il turismo e l’agroalimentare. La latitanza e la superficialità con la quale gli ultimi governi nazionali hanno guardato all’economia sarda, necessita di una dura e decisa azione politica, che a nostro parere stenta a concretizzarsi, da parte di tutte le forze politiche, forse troppo occupate a risolvere le loro problematiche interne.
Legacoop chiede alla Giunta Regionale ed all’intero Consiglio Regionale, l’adozione di misure straordinarie a sostegno delle imprese e dell’occupazione. Chiede che la Regione incalzi il Governo per l’adozione urgente di un Piano Straordinario per la Sardegna, che ne rivitalizzi le economie e le produzioni locali, abbattendo, innanzitutto, le barriere e gli ostacoli dovuti all’insularità. L’avvio immediato di un Piano di bonifiche di tutte le aree inquinate e compromesse, ereditate dall’industria pesante, della quale si è avvantaggiata l’intera nazione italiana e l’Europa. L’avvio della costruzione del gasdotto Algeria- Italia, al fine di poter disporre, anche nell’isola, di un importante e duttile combustibile, come nel restante territorio nazionale.