La Conferenza delle Regioni ha espresso la “mancata intesa” sul riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali per l’anno 2012, prendendo “atto della consistenza del Fondo” che per il 2012 è “pari a 10,8 milioni di euro. Segue …
La Conferenza delle Regioni ha espresso la “mancata intesa” sul riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali per l’anno 2012, prendendo “atto della consistenza del Fondo” che per il 2012 è “pari a 10,8 milioni di euro, a fronte di un accantonamento tre volte superiore (32,8 ml.) per le spese ministeriali “giudicate indifferibili””.
Nel documento con cui le Regioni negano l’intesa al provvedimento, consegnato al Governo nel corso della Conferenza Unificata del 25 Luglio, si pone all’attenzione del Governo “il futuro delle Politiche Sociali”. “Per la gravità del momento e la delicatezza dei problemi sollevati”, la Conferenza delle Regioni “chiede al Governo un confronto ed un dialogo sugli intendimenti in ordine ai problemi sollevati, per affrontare il prosieguo delle politiche sociali, in ordine ai ruoli istituzionali e agli obiettivi di servizio, selezionando priorità indifferibili che – pur nella difficoltà dei tempi – trovino, per il bene di tutti i cittadini e particolarmente per chi è fragile, risorse adeguate”.
Il Documento consegnato al Governo è stato pubblicato sul sito www.regioni.it ed il link è:
http://www.regioni.it/download.php?id=263514&field=allegato&module=news
Si riporta di seguito il testo integrale.
Punto 5) O.d.g. Conferenza Unificata
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella riunione del 25 luglio 2012 esprime la mancata intesa e chiede l’interlocuzione con il Governo anche per ridiscutere il riparto delle somme previste nello schema di decreto. La Conferenza ha inoltre approvato il seguente Ordine del Giorno.
La Conferenza nel prendere atto della consistenza del Fondo Nazionale Politiche Sociali per il 2012 pari a 10,8 milioni di euro, a fronte di un accantonamento tre volte superiore (32,8 ml.) per le spese ministeriali “giudicate indifferibili”, intende porre all’attenzione del Governo il futuro delle Politiche Sociali. A tale scopo evidenzia che:
– ha avviato al suo interno una profonda analisi della situazione in essere degli interventi sociali, formulando un’ipotesi di riordino delle prestazioni locali fortemente differenziate, in “macro obiettivi di servizio” come previsti dal DLGS 68/2011 “Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario”, presentati all’attuale e al precedente Governo che necessita una forte volontà condivisa per proseguire e concretizzare il dibattito;
– assiste dal 2009 ad un pesante depauperamento dei Fondi “strutturali” di carattere sociale da assegnare alle Regioni: dal FNPS (sceso dal 2009 ad oggi da circa 550 milioni a 10 milioni), al Servizio Civile ridotto di oltre il 70%. Tutto ciò è dovuto sia a minori disponibilità, che ai ripetuti tagli lineari (operati anche verso Regioni e Comuni), dalle diverse manovre finanziarie, poste in essere per la grave situazione economica in cui versa il Paese;
– in questo contesto, assiste dal 2010 a micro finanziamenti scelti dal Governo, a favore di politiche familiari (25 + 45 ml. tra 2011 e 2012) o Pari Opportunità (15 ml. proposta 2012),interventi mirati solo su malati di SLA, senza che gli stessi siano inquadrati in organici interventi sulle Politiche Sociali a favore della famiglia e dei cittadini;
TUTTO QUESTO, senza un Quadro di Riferimento per il Sistema Sociale, alimentando solo interventi parziali che ben poco possono giovare alla crescita organica delle Politiche Sociali
La Conferenza,
– ben consapevole della gravissima situazione in cui versa il Paese, che mette però in evidenza non solo la crisi finanziaria pubblica, ma anche l’aumento della povertà, del disagio delle popolazioni giovanili, degli adulti che perdono il lavoro e degli anziani con i problemi di non autosufficienza, mentre contestualmente, la necessaria modifica del mercato del lavoro, obbliga la mano d’opera femminile, tradizionale “risorsa sociale” a ritardare la cessazione dalle attività lavorative, aggravando i problemi di cura familiare;
– sul versante della Salute, la stretta finanziaria porterà ulteriori problemi alle fasce più deboli, che non troveranno nemmeno l’alternativa dei supporti assistenziali, anche a seguito dell’azzeramento del Fondo per la Non Autosufficienza dal 2011 e per le ridotte possibilità di spesa, sia delle Regioni, che delle Autonomie Locali;
– in questo contesto, sono fortemente indebolite, anche le risorse del Terzo Settore e della Cooperazione sociale, mettendo a rischio numerosi posti di lavoro;
Per la gravità del momento e la delicatezza dei problemi sollevati
CHIEDE AL GOVERNO UN CONFRONTO ED UN DIALOGO SUGLI INTENDIMENTI IN ORDINE AI PROBLEMI SOLLEVATI, PER AFFRONTARE IL PROSIEGUO DELLE POLITICHE SOCIALI, IN ORDINE AI RUOLI ISTITUZIONALI E AGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO, SELEZIONANDO PRIORITA’ INDIFFERIBILI CHE – PUR NELLA DIFFICOLTA DEI TEMPI – TROVINO, PER IL BENE DI TUTTI I CITTADINI E PARTICOLARMENTE PER CHI E’ FRAGILE, RISORSE ADEGUATE.
Roma, 25 luglio 2012