Nel 1965 io avevo un anno e mia madre ne aveva ventisei. In casa nostra c’era una lavatrice: assai strana e laboriosa, ma c’era. Ho scoperto da poco che eravamo una minoranza, poiché in quell’anno, in Italia, solo una famiglia su quattro aveva in casa la lavatrice.
Di Roberta Carlini per www.ingenere.it
La metà delle famiglie aveva invece in casa il televisore. Anche noi lo avevamo, dopo qualche anno avrei cominciato a riconoscere le lettere dell’alfabeto sulla scritta “Telefunken” ben in vista nel tinello: di questo mi ricordo bene, mentre in realtà non ricordavo nemmeno se la lavatrice c’era o no all’epoca, e ho dovuto chiedere ai miei di rinfrescarmi la memoria. La curiosità mi è venuta alzando la testa dalla sfilata di numeri ben raccontata in un libro: “Le famiglie italiane”, scritto da Luigi Cannari e Giovanni D’Alessio e pubblicato nella collana del Mulino “Farsi un’idea”, destinata alla divulgazione delle materie di base delle scienze sociali. Un libro che è una piccola storia economica e sociale dell’Italia. Dentro la quale, tra numeri e tabelle, mi ha colpito quel dato per cui nel ’65 meno di una famiglia su quattro aveva in casa la lavatrice.
Non stiamo parlando della preistoria, ma della generazione che adesso è in pensione: ecco, per farsi un’idea di come sono andate per loro le cose, ricordiamoci questi numeri: dal ’55 al ’65 la percentuale di famiglie – diciamo pure: di donne – in possesso di lavatrice è salita dal 2 al 23%. Tanto. Ma ancora pochissimo, se ci si pensa bene e si immagina la scena nella sua concretezza: meno di mezzo secolo fa, tre donne su quattro lavavano a mano lenzuola, vestiti e biancheria pur essendo disponibile e accessibile una fantastica nuova tecnologia che poteva evitare quella fatica. Più veloce era stata la diffusione di tv e frigoriferi, il cui possesso era balzato negli stessi anni dal 10 al 50% delle famiglie. Ci si chiede perché, mentre si immaginano appagati capifamiglia sedersi davanti alla tv in bianco e nero slacciandosi il colletto della camicia bianca lavata a mano.
Naturalmente il libro di Cannari e D’Alessio (che sono due economisti del servizio studi della Banca d’Italia) parla anche di tanto altro: di giustizia e povertà, arretratezza e modernità, giovani e vecchi, Nord e Sud… Ma insomma, mi aveva colpito questa storia della lavatrice – tecnologia, progresso, potere, genere, consumi: c’è tutto dentro quell’oblò – e l’ho detto ai due economisti nella discussione che si è svolta all’università Roma 3, qualche giorno fa. Accidenti se è importante la lavatrice, hanno convenuto gli autori del libro: che mi hanno girato questo video in cui si spiega in modo esemplare lo stato del mondo dal punto di vista della “magic washing machine”. Gustatevelo, è in inglese ma comprensibilissimo (*) (di Roberta Carlini).
(*) Il video permette l’impostazione dei sottotitoli anche in italiano.