Il Pip prevede l’inserimento di giovani disoccupati e inoccupati, per 6 mesi full time o 12 part time, in un’azienda privata o all’interno di associazioni di categoria, studi, ordini o collegi professionali. Segue …
Il PIP prevede l’inserimento di giovani disoccupati e inoccupati, per 6 mesi full time o 12 part time, in un’azienda privata o all’interno di associazioni di categoria, studi, ordini o collegi professionali, nell’ambito delle quali i beneficiari svolgeranno mansioni riconducibili a uno specifico profilo professionale, accompagnate da un percorso formativo. Il bando è rivolto a disoccupati residenti in Sardegna e cittadini dell’Unione Europea di età compresa fra i 18 e i 25 anni, se diplomati (o con titolo professionalizzante), sino a 29 anni se laureati.
"Si tratta di uno strumento doppiamente utile – ha proseguito l’assessore Manca -, avendo una connotazione formativa e lavorativa. L’azienda che ospita ha la possibilità di formare e mettere alla prova un giovane, anche in vista di una eventuale conversione del PIP in un rapporto di lavoro. Il giovane, dal canto suo, ha l’opportunità di affrontare un percorso in un’azienda, alternato fra formazione e lavoro, che mira a un rapido inserimento all’interno delle attività produttive, di acquisire una professionalità, spendibile nell’azienda che lo ospita anche in una eventuale periodo successivo al tirocinio, e di crearsi un network di conoscenze che possa essergli utile nella ricerca attiva e successiva dell’occupazione".
Il PIP prevede lo svolgimento di una attività formativa (di 200 ore) e di una attività lavorativa (di 760 ore), durante la quale il giovane beneficiario, inizialmente affiancato da un tutor aziendale, sarà in grado di svolgere le proprie mansioni in autonomia.
I piani di inserimento non costituiscono un rapporto di lavoro e possono essere attivati, dopo preventiva stipula di convenzione con l’Agenzia regionale per il lavoro, presso aziende private iscritte alle associazioni di categoria convenzionate o in studi di professionisti regolarmente iscritti agli ordini e collegi professionali convenzionati, nonché presso le associazioni, gli ordini e i collegi stessi. Le associazioni, gli ordini e i collegi hanno una funzione di intermediazione tra il giovane e l’azienda (o studio professionale) e di assistenza nella stesura del progetto, nonché di monitoraggio in itinere. L’esponente della giunta Cappellacci ha posto l’accento in particolare su quest’ultimo aspetto: “L’azione di valutazione e monitoraggio sull’iniziativa, così come su tutte le altre attivate dall’assessorato del Lavoro, è uno strumento utile per porre rimedi a eventuali errori e misurare adeguatamente efficacia ed efficienza dei piani di inserimento".
Il finanziamento su base regionale dei PIP è di complessivi 6 milioni e 200mila euro. I giovani inseriti full time in azienda ricevono una indennità mensile di 619,20 euro, mentre i giovani inseriti con un progetto part time riceveranno una indennità mensile di 309,06 euro. Due terzi di questi importi sono a carico dell’Agenzia regionale per il lavoro, un terzo è a carico dell’azienda.
L’aspetto più innovativo della nuova edizione del PIP è rappresentato dall’informatizzazione del sistema di acquisizione dati (con creazione di una banca dati informatizzata) e compilazione della modulistica on line (l’accesso ai PIP avverrà completamente on line), per garantire un accesso allo strumento immediato e capillare su tutto il territorio isolano.
"Il precedente PIP, quello del 2005 – ha spiegato il direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro Stefano Tunis – aveva attivato mille piani in un anno ma poi si era arenato. L’Agenzia regionale del Lavoro ha valutato l’esperienza precedente individuando le criticità, cioè la difficoltà di promuovere il bando e le rigidità di alcune linee guida. Il nuovo bando parte proprio dal perfezionamento di questi aspetti nell’intento di far incontrare domanda e offerta di lavoro: è stato riscontrato che più le risorse umane si fanno conoscere, maggiori sono le possibilità di stabilizzazione. Il contatto diretto del giovane con l’azienda crea, sul medio – lungo periodo, una sorta di indispensabilità”. Per farsi conoscere altra novità di rilievo è l’accesso alla ‘vetrina degli annunci’, che occuperà una sezione apposita del sito della Regione Sardegna (Bandi/Servizi ai cittadini): "un supporto innovativo e fondamentale – ha concluso Stefano Tunis – dove soggetti beneficiari e soggetti utilizzatori possono ‘incontrarsi’ via web e prendere contatti fra loro. Un incontro virtuale tra domanda e offerta che può alimentare il mercato del lavoro".
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